Regia di Silvano Agosti vedi scheda film
Una ragazza sposa il suo stupratore; una relazione fra due ragazzi viene stroncata sul nascere poichè uno dei due sta per sposarsi; un uomo, abbandonato dalla moglie, si invaghisce di una maestosa tigre; la portiera di un condominio si accoppia con un barbone.
Etimologicamente, non è difficile intuirlo, 'quartiere' deriva da quattro: tante erano le parti della città che veniva a creare la suddivisione per quartieri, anticamente. E quattro sono anche le stagioni, richiamate dallo slogan sulla locandina di questa pellicola; quattro stagioni della vita, inoltre, sono quelle rappresentate negli altrettanti segmenti che occupano gli 80 minuti di durata del film. Silvano Agosti è un raro caso di autore fuori dagli schemi per il cinema italiano: orgogliosamente autarchico e fautore di un cinema di contenuti, non si è mai rifiutato comunque di girare lavori, come in questo caso, esteticamente sontuosi e dalle evidenti pretese artistiche; in Quartiere raggiunge vette qualitativamente notevoli (l'episodio migliore o quantomeno il più sublime è quello della tigre) e lo fa occupandosi di pressochè tutto: Agosti è infatti regista, sceneggiatore unico, direttore della fotografia, montatore e pure produttore. Se non si occupa della colonna sonora, viene da pensare, è solo perchè tale compito è riservato a un nome d'eccellenza come quello di Ennio Morricone. Quartiere, in sostanza, è un'opera ambiziosa ma non sempre riuscita, che corre il rischio - non sempre evitandolo - di dire meno di ciò che mostra: fra dialoghi intensi e scene costruite con estrema perizia, spesso a latitare sembra proprio la materia narrativa, cosa che per un regista di questo calibro e di questo curriculum è una pecca grave. Fra gli attori, tutti in parte, non svettano nomi di grande rilevanza: Lino Salemme, Sergio Bini, Giorgetta Ranucci, Alessandra Corsale, Dario Ghirardi, Lorenzo Negri, Valeria Sabel. 4/10.
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