Regia di John Frankenheimer vedi scheda film
Quando gli equilibri tra potenze erano pericolosi, sì, ma più o meno definiti, a grandi linee, usciva ogni tanto un film dichiaratamente di genere, che però sottolineava certe situazioni, o perlomeno dava spunto a discussioni su argomenti ben più interessanti dei vari reality atti a ubriacare la logica razionalità. "La quarta guerra", di un regista specializzato nel confezionare thriller, sì, ma che toccavano tasti delicati e implicavano comunque una lettura sociopolitica, è un dramma imperfetto, con qualche grossolanità, ma che lascia emergere due personalità votate all'arte guerriera, con l'obbiettivo di distruggere l'avversario ad ogni costo. Militari in perenne servizio di guardia l'uno all'altro, il russo Prochnow e l'americano Scheider si scontrano ad ogni occasione, giungendo ad aggredirsi a mani nude, armati della sola loro furia. E nello scioglimento in pianto della spinosa questione, vibra una pagina di umanità considerevole, a deprecare l'inutilità nociva di ogni istinto bellico.
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