Trama
La killer Jean (Jade Leung) irrompe nel nascondiglio di una banda per eliminarne il capo (Frankie Ng Chi-Hung), guidata dall'esterno, per mezzo di una ricetrasmittente, dall'uomo che l'ha addestrata (Vincent Wan). Dopo aver eliminato molti componenti, segue il boss fin sul tetto dell'edificio. Quando per sbaglio provoca la caduta nel vuoto di un bambino, si getta per salvarlo appendendosi ai cavi di una antenna, ignorando gli ordini di lasciarlo andare per sfuggire all'arrivo della polizia. Il salvataggio riesce, ma viene arrestata. Condannata alla prigione a vita ed internata in un carcere femminile, Jean, abituata a vivere perennemente all'erta, reagisce ad ogni minimo movimento improvviso delle compagne e ne evita la compagnia. Poi si lascia lentamente coinvolgere dalla storia di tre detenute. La prima, Moon, è stata condannata ingiustamente per detenzione di droga, vittima di uno scambio di bagagli all'aeroporto; riceve le visite del marito e del figlio ancora bambino e nutre il timore che questi cresca nell'odio per la madre. La seconda, Mindy (Catherine Hung Yan), è una ex ballerina che ha ucciso a coltellate il marito dopo aver avute le prove del suo tradimento e nutre ora l'idea di potersi un giorno vendicare della concubina del consorte. Kiki (Teresa Mak), una ex-starlet ossessionata dall'idea di apparire sempre bella, è stata usata a sua insaputa da un uomo d'affari in una transazione illegale ed ha peggiorata la sua situazione reagendo con spavento all'arresto, causando l'investimento e la morte di un agente. Durante una delle visite in carcere del suo capo, col quale parla in codice, Jean riceve l'incarico di eliminare una delle detenute. Nel frattempo viene internata anche la concubina del marito di Mindy, che non ha mai conosciuta la moglie ed i suoi propositi di vendetta, nè il destino dell'uomo. Per merito del forte legame instaurato fra loro, qualcosa cambia nelle convinzioni sulla vita delle quattro donne.
Note
In questo terzo capitolo della saga di Black Cat, la Nikita hongkonghese interpretata da Jade Leung, del personaggio dei precedenti due film rimane solo il riferimento presente nel titolo inglese ufficiale di Hong Kong (la traduzione del titolo originale è "I miei giorni in prigione"). Il nome della celebre killer è mutato da Catherine/Erica in Jean e, fatta eccezione per i primi cinque minuti, l'azione è inaspettatamente sostituita dall'introspezione psicologica e dallo sviluppo del rapporto di amicizia fra le quattro detenute. Il film evita anche quasi totalmente i temi tipici dell'exploitation/women in prison, preferendo i toni della tenerezza e del sentimento.
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