Regia di Alexander Payne vedi scheda film
Riconosco agli autori il coraggio di evitare le solite scorciatoie a stelle e strisce: qui non troverete violenze, aggressioni, sparatorie, torture... Il guaio è che non troverete proprio niente! Un'ora e mezza in cui non accade nulla, raccontato per di più con esasperante lentezza. Voto: 5
Un uomo mite e remissivo accetta di accompagnare il vecchio padre in un viaggio attraverso le Grandi Pianure del Midwest, dal Montana al Nebraska, per ritirare un fantomatico premio da un milione di dollari. Alla fine sarà il figlio a dimostrarsi più tenace del vecchio genitore e otterrà ciò che agognava da sempre: un istante di intimità familiare.
Il pregio del film è la descrizione impietosa della provincia americana più profonda, raccontata nel suo quotidiano squallore. Elemento decisivo: la presenza di tantissimi vecchi, pochi giovani, nessun bambino. Potrebbe divenire simbolo del degrado di tutte le periferie del mondo, senonché la particolare collocazione geo-politica impedisce anche quest'ultima ancora di umanità: i bianchi impoveriti degli States non provano empatia verso gli altri disperati che incontrano e non chiedono l'elemosina, anzi si sentono piuttosto in credito col mondo e in diritto di esigere ciò che, secondo loro, gli spetta.
Rispetto a tanti altri film con tematica simile, riconosco agli autori il coraggio di evitare le solite scorciatoie a stelle e strisce: qui non troverete violenze, aggressioni, sparatorie, torture... Non appare neppure un fucile in tutto il film. Il guaio è che ...non troverete proprio niente! Un'ora e mezza in cui non accade nulla, raccontato per di più con esasperante lentezza. A qualcuno piacerà il "poetico bianco e nero" o la "prova attoriale". A me colpisce soprattutto l'assenza di coinvolgimento emotivo e la grande fatica di arrivare in fondo.
Voto: 5.
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