Regia di Alexander Payne vedi scheda film
'Nebraska' contiene tematiche ricorrenti nei precedenti film diretti da Alexander Payne, come ad esempio i contrasti all'interno di una famiglia ('Paradiso amaro') oppure il viaggio come strumento per conoscer meglio se stessi e le persone con cui si interagisce ('Sideways'), ma il plot potrebbe essere visto anche come un incrocio tra 'Una storia vera' di David Lynch, ma meno emozionante, e 'L'ultimo spettacolo' di Peter Bogdanovich, senza la sua carica di nostalgia.
Come qualità, però, siamo a un livello certamente inferiore rispetto a questi illustri predecessori: il ritratto ironico della provincia americana sonnacchiosa - visto in centinaia di altre pellicole - in cui non succede praticamente mai nulla è condotto con un buon gusto visivo, arricchito dalla splendida fotografia in bianco e nero di Phedon Papamicheal, ma al tempo stesso con mano altalenante, poiché a momenti molto divertenti ne susseguono altri tirati troppo per le lunghe dove si ha l'impressione che Payne non sappia più come districarsi dalla sceneggiatura ricca di dialoghi arguti e sarcastici dell'esordiente Bob Nelson, tendente però ad attorcigliarsi su se stessa, generando un finale abbastanza scontato e stiracchiato.
Più riusciti, al contrario, i personaggi, interpretati con grande bravura dal cast: Bruce Dern nel ruolo di Woody Grant disegna un anziano dall'andatura incerta e dalla salute malferma cocciuto, testardo, un po' ubriacone e rimbambito, che rimarrà nella memoria; l'anziana June Squibb è anch'essa ottima nella parte della moglie di Woody, pettegola e sboccata; Will Forte in qualità di figlio che non ha mai del tutto conosciuto il padre nell'intimo ma che tenta comunque di (ri)costruire un rapporto con il genitore; un ritrovato Stacy Keach, nelle vesti di Ed Pegram, vecchio amico e socio in affari di Woody con il quale aveva avuto dei problemi per l'amministrazione della loro attività in comune, i cui rancori e malumori si trascinano e non sono ancora assopiti nonostante i fatti siano accaduti decenni prima.
Nel complesso un'opera elegante dal punto di vista formale ma con dei difetti a livello narrativo e una mancanza di originalità che ne inficiano parecchio la resa.
Voto: 6,5.
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