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Nebraska

Regia di Alexander Payne vedi scheda film

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La recensione su Nebraska

di BobtheHeat
7 stelle

Ho avuto modo di vedere il film ieri sera, in occasione della consueta manifestazione (Le vie del Cinema Cannes e dintorni) che presenta a Milano, solo per una settimana, alcuni titoli del Festival di Cannes. Sale ovviamente prese d'assalto. Trovare un biglietto è sempre un'impresa. Provo a prendere un ticket per il film di Asghar Farhadi. Niente. Lo stesso giorno c'è anche "Nebraska" e questa volta riesco a trovarne uno, anche perchè è programmato alla sala rossa del cinema Orfeo, una delle sale più grandi di Milano. Bene. Come si suol dire "Piuttost che nient, l'è mei piuttost ! " 
 “Nebraska” è un classico road movie americano, un piccolo film indipendente dal sapore agro dolce, ben scritto ed interpretato, con il quale il regista Payne conferma le sue consuete doti di narratore.  Girato in un malinconico bianco e nero, che francamente aggiunge ben poco al risultato finale del film, ambientato nelle lande desolate del Nebraska (il viaggio dei due protagonisti, padre e figlio, tocca marginalmente Montana-Wyoming-Sud Dakota per concludersi a Lincoln nel Nebraska) descrive efficacemente realtà ed abitanti (funzionano anche i ruoli secondari) delle piccole località agricole americane e regala qualche momento divertente (il ruolo della arcigna e sboccata moglie del protagonista è forse il migliore). Payne tiene sotto controllo le potenziali dosi di (extra)melassa del racconto (qualche momento zuccheroso c'è) con iniezioni di acida ironia ed ha inoltre il merito di saper chiudere molto bene il film: perchè le sequenze finali sono cinematograficamente molto efficaci.
 

Il premio dato all’attore Bruce Dern, decisamente in parte, all’ultimo Festival di Cannes, lo si deve probabilmente alle pressioni del presidente della Giuria Spielberg. Dai, non poteva lasciare che il film ritornasse a casa a mani vuote!

 

"Nebraska", ne sono sicuro, piacerà molto alla critica USA, perchè Payne è da sempre molto amato in patria: anzi non mi stupirei se guadagnasse anche qualche nominations ai futuri premi Oscar. Il commento musicale ad esempio, mi è sembrato di grande effetto. Da noi in Italia credo avrà meno successo. E' forse “troppo americano” e in fondo è un film in parte già visto, ben fatto ma senza vere sorprese: anche se al di sopra delle mie aspettative iniziali. Sia chiaro, il commovente e straordinario "Una Storia Vera" di Lynch rimane comunque un modello insuperabile. "Ma che te lo dico a fare".  Voto:7,5

 

 

 
 

 

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