Regia di J.C. Chandor vedi scheda film
Un uomo (Robert Redford), di cui non sapremo mai il nome, mentre si trova in solitaria nell'Oceano Indiano con la sua barca a motore, urta un contenitore: l'impatto provoca uno squarcio nell'imbarcazione ed inizia la sua odissea nel mare aperto...
'All is Lost', ossia Tutto è perduto, come recita il sottotitolo in Italiano (traduzione letterale, finalmente! oserei dire, dell'originale), sono le ultime parole che l'uomo pronuncia nella prima sequenza del film, a testimoniare il completo sconforto per la situazione che si è venuta e verificare, che parrebbe ormai senza via d'uscita. In flashback, si assiste alla consequenzialità degli eventi che lo hanno portato alla disperazione più totale, i suoi tentativi - dato che l'uomo, non più giovane, ma di animo combattivo e tenace, non si scoraggia facilmente - di far fronte tanto all'emergenza dovuta alla falla ed ancor più all'infuriare degli eventi naturali, che alternano momenti di quiete ad altri dove la furia degli elementi rischia più di una volta di avere il sopravvento e porre fine ad una lotta di per sè impari.
J. C. Chandor è un autore a cui piacciono le scommesse, dato che ognuno dei (finora) suoi tre film tocca argomenti che più distanti tra loro non possono essere e parte da presupposti diametralmente opposti: se la sua opera prima analizzava in profondità la crisi econonica mondiale scoppiata nel 2008 ed il film viveva della coralità degli interpreti, 'All Is Lost' verte su tutt'altro, osservando gli sforzi di un uomo solo alle prese con la natura sconfinata, mentre 'A Most Violent Year' è una tragedia familiare ambientata all'inizio degli anni '80.
'All Is Lost' è una sorta di aggiornamento de 'Il vecchio e il mare' di Hemingway, con qualche sostanziale modifica, specie nel finale (qui ottimistico, nel solco del cinema hollywoodiano), dove l'eterna lotta dell'essere umano, nella sua limitatezza, di fronte alla natura, che inevitabilmente lo circonda, assume i contorni di una sfida quasi epica nei confronti di quello che pare un destino che si fa beffardo in più di un'occasione - imbarcazioni che gli passano vicino ma non lo vedono - e che ved(rebb)e il primo, alla fine e allo stremo delle forze, avere la peggio.
Ottima la prova di un Robert Redford solitario che non si perde d'animo in quella che è, di fatto, una gara di sopravvivenza, dove bisogna tirare fuori tutte le risorse possibili ed immaginabili per cercare di 'rimanere a galla'.
'All Is Lost', al netto di qualche prevedibile momento di stasi narrativa, perdonabile ad un film del genere, si può tranquillamente affermare che sia una scommessa vinta.
Voto: 7,5.
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