Regia di J.C. Chandor vedi scheda film
Un uomo e la sua barca, nell’oceano. Dove sono diretti? Da dove provengono? J.C. Chandor non lo svela o, più probabilmente, non lo sa e nemmeno vorrebbe saperlo. Perché non è importante il collegamento con le coordinate narrative abituali, in questo pamphlet sul rapporto tra uomo e natura che presto vira nella survival story, resoconto di una deriva conseguente all’impatto della barca con un container che ne buca lo scafo. Il vecchio e il mare, con un’abissale differenza: qui non ci sono balene da arpionare, capitani Achab o nemici da combattere. Soltanto il Vecchio e il Mare, paradigmi della condizione umana e della silenziosa potenza degli elementi che tutto travolgono. Con piglio sperimentale, Chandor pone l’accento sulla componente sonora, incessante nel restituire i rumori senza musiche invadenti né voce umana (eccetto il monologo interiore di apertura). All Is Lost - Tutto è perduto è un racconto in soggettiva, il cui punto di vista è affidato ora a Redford - volto scavato e immobile nella fatalista lotta per la sopravvivenza - ora all’acqua che lo circonda, autentica voce narrante. Antispettacolare pur mettendo in scena tempeste e cataclismi, rende conto del declino irreversibile cui è destinata la civiltà del progresso, i cui elementi costitutivi (computer, radio) sono i primi a inabissarsi. Si salvano i libri e gli strumenti primordiali di navigazione, in un viaggio a ritroso verso i fenici e le origini della tecnica. Ma è solo questione di tempo: il mare inghiottirà anche loro.
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