Regia di Sergio Merolle vedi scheda film
Un evidente parallelismo tra la vicenda del film e la storia della Resistenza partigiana ...
Una banda di ladri di bestiame con il suo bottino cerca di superare le montagne innevate . Non riuscendoci , si accampa in un villaggio sperduto e comincia a tiranneggiarlo duramente ... Lo sconosciuto regista Sergio Merolle ( alla sua prima ed unica opera ) dirige un Western Spaghetti molto " sui generis " , con le gelide ed innevate lande abruzzesi a fare da sfondo , ma soprattutto con parecchi riferimenti assai poco velati alle vicende storiche della Resistenza contro i nazifascisti . Un film dimenticato , che io invece tenderei a rivalutare positivamente , nonostante i suoi limiti di evidente didascalismo . Una pellicola cupa e violenta , totalmente priva di ironia , che ricorda per certi versi il coevo " Il grande silenzio " . Un buon cast , quasi neorealista , con pochi attori veri e tante comparse prese dalla strada , anzi dalla montagna . Abbiamo un insolito Raymond Pellegrin ( al suo unico Western ) nei panni di un anziano sceriffo che si sacrifica per dare l' esempio ai pavidi compaesani , un John Ireland fuorilegge redento con un segreto nascosto nel passato , un Bruno Corazzari algido , biondo e spietato come un ufficiale delle SS ed infine un Andrea Giordana giovane incosciente e coraggioso che si ribella ai soprusi ed alle violenze insensate degli occupanti , dandosi alla macchia ed alla guerriglia .
Un film povero ma severo ed originale , anche per le locations abruzzesi , così palesemente poco western . Non male la colonna sonora di Francesco De Masi . Un film che si merita secondo me un 6 pieno se non abbondante .
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