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Benvenuto presidente!

Regia di Riccardo Milani vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Benvenuto presidente!

di GIMON 82
6 stelle

Chissa' in mano a Monicelli o Dino Risi cosa sarebbe stato il soggetto di questo film.Chissa' se ci fossero stati Sordi e la Valeri a farne i protagonisti,quale sarebbe stato il risultato.La storia pero' insegna che non bastano i chissa' o i se a tracciare giudizi,malevoli e non."Benvenuto presidente" si presenta come una storia attuale.D'un Italia cafona,corrotta e becera.Dove le famiglie e gli "Itagliani" brava gente,non arrivano a fine mese.Dove la legalita' è sposata all'illegalita',persino in un ridente paesino di montagna.Paese in ginocchio,stato "arlecchino", bisogna correre ai ripari.Arriva allora un pescatore ruspante a prenderne le redini.Tale Peppino Garibaldi,pescatore "sui generis" della vallata biellese.Tre politici sudici lo prelevano dal suo simpatico villaggio e lo erigono a mentore d'uno stato.Che il "presidente" montanaro sia benvenuto! nell'Italia cialtrona e "deviata",con segretaria dall'animo fricchettone,travestita da donna "frigida" e rigida.E' qui,nel parlamento e senato italico,che si tenta di rinverdire il fasto d'una commedia ormai estinta.E' nelle vestigia d'un presidente "naif" che la regia di Milani cerca di riportarci al miglior cinema:comico,riflessivo e sarcastico.Tentativo appena abbozzato,e poco riuscito.Il Bisio presidente è frizzante e brioso,con mestiere fa il suo e rende godibile(in parte) la pellicola.La Smutniak è invece avvolgente nel suo tran tran da "protocollo" statale.Bella,anzi bellissima la Kasia in tailleur nero,brava nel rendere tutta "d'un pezzo" la sua Janice.Ma il tentativo di edulcorare la pillola (e la storia),aumenta col passare dei minuti.Gli intenti registici e scritturali vogliono donarci uno spaccato attuale,dei tempi amari che viviamo.Il pero' in questi casi è sempre in agguato.Il film regge fino ad un certo punto,sopratutto grazie ai caratteristi di contorno,vedi Fiorello,Bocci e Popolizio,e dulcis in fundo un Gianni Cavina diabolico e laido,personaggio da commedia anni 60,l'unico davvero credibile nell'intero film.Seppur l'allegra compagnia attoriale regge l'impatto col pubblico,il resto è puro annacquamento.Regia e script sono deboli,le tematiche sono interessanti,ma trattate senza carisma e potenza registica.Si sorride fino ad un certo punto,ma lo smielamento finale è pura retorica.L'errore è proprio questo,il cadere nella sociologia o polemica spicciola,senza averne tuttavia i mezzi."Benvenuto presidente" si pone come l'ennesimo tentativo della "neo commedia" italica,di porsi come paladino della causa comune.Seppur con intenti nobili,il film di Milani ci prende fino ad un certo punto.Si assiste con un certo dispiacere,alla riproposizione di clichè e stereotipi ormai prolissi.La politica,il lavoro precario,la corruzione, sono argomenti ormai visti da ogni angolazione.Milani ci ripropone l'ennesimo canovaccio di malaffare,trasposto in chiave ironica e dissacrante.Ma è ormai un segmento terminale d'una fetta di cinema commerciale che ha detto tutto.Il cinema da commedia amara è ormai morto da un pezzo,meglio lasciar parlare i quotidiani e i penosi talk show serali.......purtroppo ci è rimasto solo quello.....

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