Regia di Scott Charles Stewart vedi scheda film
Tranquilla famigliola americana della middle class viene sconvolta dagli inquietanti fenomeni che si verificano in casa durante la notte tra allarmi che scattano inspiegabilmente, oggetti che assumono sorprendenti disposizioni geometriche, foto di famiglia totalmente 'sbiancate' e stormi di uccelli disorientati che si schiantano misteriosamente. A questi si aggiunge una escalation di eventi fisici e psichici che tormentano i componenti familiari e che sembrano preludere al rapimento alieno di uno dei componenti familiari:sarà il figlio più piccolo?
Già sceneggiatore in carriera e con all'attivo qualche discreta prova da regista, il giovane Scott Stewart (qui anche autore dello script) si cimenta in un thriller fantascientifico che pur strizzando l'occhio alla prolifica filmografia di genere (dalle spettacolari affabulazioni del capolavoro di Spielberg alle inquietudini pseudo documentaristiche del 'Quarto tipo') sembra prediligere le ambiguità del racconto di suspense piuttosto che la pacchiana messa in scena di eclatanti effetti speciali (di cui lui pure è un apprezzato specialista) insinuando il sospetto di un cortocircuito interpretativo che oscilla continuamente tra razionalità e paranoia, tra crisi familiare e interventi destabilizzanti, tra casualità e volontà preordinate fino ad un epilogo in cui la presa di coscienza sulla natura del fenomeno non serve ad evitare un prevedibile 'finale a sorpresa'. Interessante per l'attenzione con cui,per buona parte del film, si edifica il clima di sospetto ed inquietudine di una plausibile interazione aliena e che circoscrive il fenomeno all'interno di un claustrofobico perimetro domestico (con esplicite allusioni alle dimensioni extrasensoriali del 'Poltergheist' di Tob Hoper od alle citazione del 'baby screamer' di 'Modello due' piuttosto che al voyerismo orrifico di 'Paranormal Activity') e lo contestualizza nello schema tipico del modello familiare americano (pacifiche villette monofamiliari, ansie da prestazione professionale, latenti tensioni coniugali, pruriginose pulsioni adolescenziali, etc.), lo è meno sul versante di una credibile ed efficace critica sociale o culturale ove si riducano questi elementi allo sfondo scenografico per il solito messaggio allarmistico su scala globale nel giorno dell'Indipendenza americana: gli alieni sono tra noi ed hanno iniziato da tempo un serrato programma di studi 'antropologici'. Apprezzabile la scelta di contenere la pellicola entro la misura accettabile dei 100 minuti con una accelererazione che, se riesce a conferire ritmo al finale, rischia però di apparire precipitoso ed un pò irrisolto. Da ordinaria amministrazione le facce da bravi ragazzi yankee dei due interpreti principali (meglio la Russel dell'altro). Indipendence day, si fa per dire!
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