Regia di Billy Wilder vedi scheda film
Il testo da cui proviene Quando la moglie è in vacanza, ovvero la commedia omonima (The seven year itch) di George Axelrod, è di evidente impostazione teatrale; traslata sul grande schermo tradisce la sua natura nella limitatezza di scene, pressochè sempre in interni, e numero di personaggi; peraltro la rappresentazione teatrale aveva come protagonista lo stesso Tom Ewell. Che qui è molto bravo e ben assistito da Marylin, che si produce anche nella celeberrima scena della gonna alzata dal passaggio della metro nella grata sottostante. Divertente e dotata del solito (per Wilder), strepitoso ritmo, questa commedia trova i suoi momenti migliori nelle fantasticherie del protagonista, che immagina di sedurre la vicina e di essere scoperto dalla moglie, per poi accorgersi che anche la moglie potrebbe spassarsela e ripiegare su fantasie e proiezioni mentali sul tema; questi momenti si alternano vivacemente con il racconto dei fatti che realmente accadono, completandoli perfino e riuscendo a rendere il senso del comico che proviene dall'accostamento fra le attese di Richard/Ewell e la concretizzazione mancata di esse, in un eterno circolo di 'vorrei ma non posso'. Cento minuti spensierati che realmente volano. 7/10.
Estate caldissima in città; un pubblicitario, la cui moglie è al mare con il figlioletto, conosce l'avvenente vicina e ne è immediatamente attratto. Ma, oltre a doversi contenere, è geloso di ciò che la moglie in quel momento potrebbe stare facendo: infine, decide di raggiungerla.
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