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Quando la moglie è in vacanza

Regia di Billy Wilder vedi scheda film

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La recensione su Quando la moglie è in vacanza

di genoano
10 stelle

La moglie va in vacanza, e l'uomo medio resta solo con la sua medietà; almeno sinchè un sogno proibito non si materializza al piano di sopra...Svolazzi di fantasia (e della gonna sopra la grata) con sottofondo di Rachamaninov in una delle più spassose satire di costume di sempre, con un buffissimo Tom Ewell e un'iconica Marylin. Voto 10.

Richard Sherman ha tutto per essere felice: una moglie devota, un marmocchio vivace, una bella casetta e un buon lavoro; ma ha anche diversi motivi per essere frustrato: l'energia non è più quella di un dì, e una certa routine sembra essere entrata in ogni cosa. Inoltre vive a New York, la capitale mondiale delle nevrosi; un'estate mesta di lavoro, da solo, mentre la famiglia è in villeggiatura, sembra profilarsi per lui, ma una pianta galeotta gli fa conoscere la nuova bellissima vicina. Come si comporterà lo "scapolo estivo" di fronte alla tentazione? Nel modo più divertente possibile, se alla sceneggiatura ci sono due umoristi formidabili come Axelrod (autore della commedia teatrale da cui il film è tratto) e Wylder (anche regista), che forse rileggono in chiave comica l'odissea nel desiderio di "Doppio sogno" di Schnitzler, austro-ungarico come il regista. Tom Ewell conferisce una simpatica goffaggine paperinesca al suo personaggio, un sognatore ad occhi aperti (simile allo Walter Mitty di Danny Kaye in "Sogni proibiti") che avrà modo di strabuzzarli di fronte alla giovane modella interpretata da Marylin Monroe, una seduttrice candida che pare "nata ieri" ma non è sprovvista di buon senso, e aiuterà Richard, come una sorta di fata, a superare la crisi di mezz'età. All'epoca (1955) già famosissima, con questo film Marylin divenne un simbolo, se non forse il simbolo, del cinema americano. Lo strepitoso script ci fa sorridere sulle contraddizioni di una società, di ieri come di oggi, che da un lato cerca di eccitare le pulsioni dell'individuo a scopo commerciale (il cinema propone mostri guardoni innamorato/arrapati come la mitica creatura della laguna nera e persino le pubblicità del dentifricio e le copertine dei classici della letteratura vengono "sessualizzate" per vendere), dall'altro le reprime brutalmente (la satira del ristorante di cucina salutista-penitenziale è gustosissima; la cucina del ristorante un po' meno). Persino la psicoanalisi viene messa alla berlina con la figura dell'analista-Dulcamara-scrittore. Ne risulta un classico impareggiabile, che ispirerà "La signora in rosso", (con la rievocazione della famosa scena della grata), e "10", (dove Ravel prende il posto di Rachmaninov) e tutto il cinema di Woody Allen, fatto di New York, nevrosi, intellettuali dai sogni d'amore contrastati. Curiosamente la pianta di pomodoro galeotta, che coi suoi pomi rossi rimanda forse all'albero del bene e del male nell'Eden, nel doppiaggio italiano diventa una patata; questo perchè il traduttore, magari senza brillare per classe o delicatezza, ha voluto rendere in qualche modo il "senso del doppiosenso", visto che nello slang americano una donna molto attraente viene definita "a hot tomato", ossia "un pomodoro bollente".

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