Regia di Giorgio Capitani vedi scheda film
Farsetta dotata di scarsa fantasia - con sceneggiatura a firma Laura Toscano e Franco Marotta - che permette a Montesano di furoreggiare: e questo è il suo unico punto forte. Per il resto, pur con i validi contributi di Brasseur, della Agren e della Auger, il film non è sicuramente nulla di entusiasmante; anzi ricorre a soluzioni (volutamente, si presuppone) stereotipate, come omaggi al cinema delle comiche mute in bianco e nero, che in realtà però all'interno di un lavoro già di per sè non molto originale non possono che annoiare (il suicida che fallisce tutti i suoi tentativi, il cameriere che si pulisce nel vestito della nobildonna...). La Agren mostra un po' di nudità, ma non è una commedia erotica; c'è tutto un intreccio amoroso sotterraneo, gli intrighi non mancano, ma come pochade è stanca; Montesano va forte, ma il soggetto su cui lavorare mostra evidenti limiti. Musiche jazzate di Piero Umiliani. 5/10.
Lo squattrinato Enrico si mette in combutta con un facoltoso ex compagno di classe, ritrovato dopo tanti anni, per fare un colpaccio: per il primo economico (con un industriale da truffare), per il secondo sentimentale (con un'amante da nascondere alla moglie).
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