Regia di Leonide Moguy vedi scheda film
E' un discreto noir, dove questa volta non c'è il triangolo sentimentale, ma il quadrato... Il personaggio più appariscente, anche se non protagonista, è la donna dal passato oscuro interpretata da Ava Gardner. L'attrice è proprio splendida, e non a caso il suo personaggio viene conteso tra due uomini, i quali per questo motivo in nessun modo possono coesistere in modo pacifico. Se uno di loro è un uomo quasi solamente negativo, gli altri elementi del quadro hanno luci accanto ad ombre: soprattutto lei (Ava Gardner) ha alle spalle esperienze a Chicago non molto virtuose, alla ricerca di una vita agiata, e lui (George Raft) ha nobili ideali, ma è irresistibilmente attratto dal gioco d'azzardo e dal furto. Un personaggio che finisce per prendersi forse più terreno del previsto e per lasciare il segno è quello di Victor McLaghen: è un uomo irrimediabilmente maldestro anche quando ha buone intenzioni, e finisce per fare più male che bene. E poi anche lui è attratto dal crimine...
Il film si fa guardare con interesse, anche se forse il tutto rimane un po' più sfocato e meno incisivo di altri noir. Siamo comunque bene nella sufficienza.
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