Regia di Fernando Di Leo vedi scheda film
Guido esce di galera dopo cinque anni e il suo primo pensiero è di vendicarsi con il suo ex boss, a suo parere colpevole di averlo incastrato. La rivincita gli viene così bene da impadronirsi pure dei diamanti che sono il bottino di una rapina organizzata dal capo; ma a quel punto Guido capisce di aver commesso un grave errore.
Scritto e diretto da Fernando Di Leo, Diamanti sporchi di sangue appartiene alla fase finale e discendente della sua carriera, che va in parallelo a quella del poliziottesco/poliziesco all'italiana. Non solo ormai il filone ha già detto tutto e le pellicole spesso pescano a piene mani, senza farsi troppo problemi, dalle idee, dagli attori, dalle colonne sonore di quelle che le hanno precedute, ma in questo caso Di Leo scimmiotta apertamente sè stesso, andando a mettere in scena una storia per molti versi simile a quella di Milano calibro 9, da lui diretto nel 1972. Azione ed emozioni forti sono il nucleo del lavoro, come d'altronde prevedibile; i nomi di un certo interesse fra i componenti del cast non mancano affatto: Claudio Cassinelli, Olga Karlatos, Martin Balsam, Barbara Bouchet, Pier Paolo Capponi, Vittorio Caprioli, Salvatore Billa. Anche nel cast tecnico spiccano firme di ottimo calibro come quelle di Luis Bacalov per la colonna sonora e di Roberto Gerardi per la fotografia. Non l'opera meglio riuscita per Di Leo, ma comunque un modesto congegno ben architettato e destinato a raggiungere i suoi obiettivi minimi in termini di intrattenimento. 4/10.
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