Regia di Sergio Garrone vedi scheda film
Il professor Nijinski trova per caso il diario segreto del suocero, scienziato di fama. Scopre così gli orribili esperimenti da quest'ultimo compiuti sui cadaveri; la cosa però non lo spaventa, anzi lo attrae: ben presto Nijinski si trasforma in killer.
Le amanti del mostro è il 'gemello' di La mano che nutre la morte, girato dallo stesso Garrone con l'identico cast e una sceneggiatura in vari punti affine a quella dell'altro, contemporaneo lavoro. In entrambe le pellicole primeggia su tutti Klaus Kinski, nei panni di scienziato pazzo dalle velleità frankensteiniane; il resto degli interpreti è semplicemente mediocre (Stella Calderoni, Katia Christine, Romano De Gironcoli, Marzia Damon...). A dirla tutta è la produzione a essere mediocre più di ogni altra cosa: il film (di qualunque dei due si voglia parlare) trasuda miseria e pressappochismo; neanche a dirlo, la firma su ambedue i copioni è proprio quella del regista, mestierante di scarso appeal artistico e maggiormente noto come fratello dell'affermato caratterista Riccardo Garrone. La spiccata vena gotica si esplicita in qualche scena sanguinolenta, ma nulla di straordinario; anche qui agli effetti speciali viene impiegato un ancora giovane (non anagraficamente, ma in quanto a carriera professionale, si intende) Carlo Rambaldi. Il ritmo è davvero fiacco e la tensione, di conseguenza, non regge più di tanto, qui perfino meno che nel 'gemello'. Garrone tornerà a girare, un paio di anni più tardi, un nuovo dittico, questa volta di genere nazisploitation. 3/10.
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