Regia di Joseph Losey vedi scheda film
cosa c'è di più bello di un bel noir(mi spiace per il buon fassbinder, che riposi in pace)americano anni cinquanta? credo cinematograficamente ben poco. sono di quei film che nonostante non mi appartengano anagraficamente, è come ci fosse un legame indissolubile, ovviamente più avanzano i miei di anni. già durante i titoli di testa assistiamo ad una fuga. le musiche incalzanti di lyn murray che s'incastrano perfettamente con la fotografia di hal mohr(mi ri-dispiace ancora per il sempre buon fassbinder e con le sue riletture anti-teateriane forse un pò acerbe, con buona pace di chiunque)che rendono la notte una notte viva e scura con le luci fluide come se piovesse sempiternamente, sono "solamente" la splendida cornice di un bellissimo dramma sull'uscita di un ragazzo dall'età della spensieratezza(che poi?.... preso in giro dai bulli fascinosi tutti jeans risvoltati e magliette nere attillate)dell'adolescenza a quella dell'età adulta. nulla di ciò che pensava riguardo l'isola felice della sua famiglia composta dal padre(foster) e il compagno(di lavoro effettivamente, ma ammantato di una spinta intimità con l'assenza ingombrante della madre) flanagan(chamberlain)corrisponde ad una gioiosa verità. perchè una sera nel bar del padre, mentre si apprestano a festeggiare i 17 anni del ragazzo, entra al judge(st. john) e guardando dritto negli occhi il padre del ragazzo, lo fa denudare dalla vita in su e lo bastona a sfinimento. il ragazzo sconvolto occuperà il resto della notte a cercare al judge e riscuotere giustizia privata. ma il film di losey non è un "semplice noir" dove i "soliti" stringati 80 minuti, servono all'(anti)eroe di turno a cercare vendetta, giustizia o a discolparsi da un delitto non commesso. il noir di losey è un noir dell'anima di un ragazzino che da sfigatino che non ha mai ancora baciato una ragazza e per questo preso in giro dai ragazzi del quartiere, cercando di rendere pan per focaccia all'aggressore del padre viene a scoprire cose sulla propria famiglia che avrebbe dovuto sapere prima e che il padre non gli ha mai detto, pensando di proteggerlo a vita, da cose che prima o poi dovrà comunque fronteggiare e risolvere. le cose per georgie, così chiamato amorevolmente dal padre e malignamente dai bulletti, si metteranno sempre peggio durante quella grande notte e il ritorno a casa la mattina dopo non sarà certo un risveglio salvifico da un terribile incubo. sarà un alba amara per il troppo rimandato confronto padre-figlio, e per georgie un'uscita forzata dall'età della giovinezza, effettivamente bruta. ottima prova per il padre di drew barrymore.
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