Regia di Bryan Forbes vedi scheda film
Ambientato in un remoto e sanguinante campo di prigionia giapponese molto affollato (le presenze degli internati, fra militari americani e inglesi, sono veramente cospicue, e tali da creare forti conflitti e tensioni), il film è un inno amaro e spietato alla sopravvivenza e a "quell'arte di arrangiarsi" che evidentemente non è soltanto una prerogativa italiana, e che anzi qui assume risvolti decisamente tragici.
Forbes è come sempre bravissimo nell'esporre le sue tesi (non sempre qui lineari e chiarissime, ma comunque efficacemente coinvolgenti e di indubbia presa).. E' però soprattutto l'efficacia espressiva della forma ad essere notevole, vivificata da una interpretazione di altissimo livello da parte di tutti gli attori (George Segal, Tom Courtney, James Fox, James Donald e Denholm Elliott). Ottima anche la fotografie e ben calibrato il montaggio.
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