Regia di Werner Herzog vedi scheda film
Uno sguardo alla condizione dei bambini con handicap fisici nella Germania federale del 1971.
Questo mediometraggio appartiene alla prima fase della produzione di Werner Herzog, ma già contiene tutti gli stilemi del cineasta tedesco che saranno in futuro riconosciuti. Si tratta infatti di un lavoro asciutto, che non perde tempo in preamboli, giri di parole o pietismi di convenienza, ma punta dritto al cuore della questione: volendo conoscere la situazione dei bambini con handicap fisici nella Germania Ovest, va direttamente a chiederla a loro. E ai genitori e agli insegnanti, si capisce, ma i veri protagonisti sono proprio i bambini storpi e focomelici che Herzog segue nella loro quotidianità, lasciando che la descrivano da soli, con i loro gesti e le loro parole. Nessun effetto speciale, nessuna morale da impartire, nessuna somma da tirare: i 42 minuti di Futuro impedito sono uno sguardo acritico, un'occhiata neutra alla difficile condizione di chi, come i piccoli protagonisti, è perfettamente sano dal punto di vista mentale ma viene emarginato dalla società o trova incredibili fatiche e ostacoli nella vita di tutti i giorni a causa di handicap fisici. L'eccezionalità, infine, di queste persone rispecchia l'eccezionalità che Herzog andrà ricercando lungo la sua intera carriera di regista, sia nei documentari che nei lavori a soggetto. Nel finale c'è un accenno più o meno ottimistico con il breve intervento di alcuni adolescenti e di un adulto che soffrono di gravi handicap fisici e che dimostrano di poter condurre un'esistenza assolutamente dignitosa anche grazie alla rimozione di determinate barriere architettoniche e all'ausilio delle più moderne tecnologie, dalla carrozzina elettrica al respiratore artificiale. 6/10.
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