Regia di Demetrio Casile vedi scheda film
Melina (Giovanna Cacciola) è una caparbia ragazza 16enne che sogna di diventare una scrittrice di successo, malgrado le avversità del mondo in cui vive. Parallelamente si intrecciano le sfide del giovane cinefilo Giuseppe (Davide Maria Bruno) e del piccolo Ciccio (Giandomenico Gattuso), che si allena nella speranza di poter partecipare un giorno alle Olimpiadi. Riusciranno questi giovani “eroi” a sconfiggere i pregiudizi delle tradizioni locali e farsi portatori di un messaggio di speranza? In questo film condominiale se ne vedono di tutti i colori. Ci sono inserti d’animazione e c’è il tipo che asserisce essere il figlio dell’autista del Duce: va in giro con moto d’epoca senza casco e ogni volta che viene fermato dai vigili non si dimentica mai (ovviamente...) del “saluto romano”; c’è l’anziano che vorrebbe insegnare alle rane il vizio del fumo (!) e c’è Melina che parla niente meno con il fantasma di Corrado Alvaro, scrittore e poeta calabrese; c’è la famiglia dei ciccioni e ci sono persino Antonio e Pupi Ava- ti che al cineclub del paesino calabro dove si svolgono queste incredibili vicende si presentano per accompagnare Il papà di Giovanna (ampiamente saccheggiato con tanto di dissolvenze), ma a metà film si vedono costretti ad andarsene perché Giuseppe (il cinefilo di cui sopra) ha rubato la pizza del secondo tempo. Si contrappone la cultura classica all’uso dei computer e delle tecnologie. E si inquadrano sponsor e amici degli amici per non scontentare nessuno. Una roba al di là del bene e del male.
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