Regia di Walter Hill vedi scheda film
La regia è da manuale, il ritmo non conosce soste, le risate si affastellano.
È Walter Hill il fondatore di uno schema – quello del buddy cop movie comico – che sarebbe stato imitato innumerevoli volte negli anni a seguire (in Arma letale da Shane Black, tanto per citare un esempio), ma mai con la freschezza e l'intensità di 48 ore. Autore della sceneggiatura con Roger Spottiswoode, Larry Gross e Steven E. de Souza, Hill plasma con indiscutibile abilità le personalità dei protagonisti (un burbero poliziotto dai metodi veementi e uno sfacciato e sguaiato detenuto di colore), dei quali, soprattutto, non dimentica per un secondo la dignità. E non si tira indietro nell'esibire, con un cinismo solo apparente, l'esito sanguinoso delle sparatorie, le battute spassosamente salaci e infiocchettate di parolacce, l'atteggiamento sessista (che talora, tuttavia, è pletoricamente insistito) sia dei "buoni" che dei "cattivi" e la violenza che imperversa nel cuore cittadino di San Francisco, ponendo in questo modo un dolente accento sulla cruda sporcizia (e sull'altra faccia della medaglia) della contemporaneità. Irripetibilmente magico il sodalizio maschile di Nick Nolte (ad uno dei suoi primi ruoli di spicco al cinema) con Eddie Murphy (ventunenne allora emergente al Saturday Night Live, al debutto in un film): i loro duetti sono spesso esilaranti. La regia è da manuale, il ritmo non conosce soste, le risate si affastellano: una goduria. Con un sequel.
Colonna sonora di James Horner. Alcune canzoni sono dei BusBoys, che appaiono in una scena.
♥ Film OTTIMO (8) — Bollino ROSSO
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