Regia di Carlo Ludovico Bragaglia vedi scheda film
Un capolavoro di comicità. Non un tempo è sciupato. La descrizione dei mali dell'avarizia è perfetta: il protagonista si rovina la vita perchè ossessionato dai soldi, che infatti non si gode mai.
Totò è perfetto in una parte che sembra scritta su misura per lui (del resto non ha mai sbagliato nessuna parte). Ma tutti i caratteristi spiccano in un'opera tipicamente teatrale quanto partenopea. Del 1950, ma ambientata nel 1903, la ricostruzione è perfetta, specie per i costumi (l'elegantissima sartoria napeoltana a cavallo fra i due secoli), la scenografia, l'accompagnamento musicale e la corretta resa storica della superficialità dei miti del progresso, da seconda rivoluzione industriale, e dell'audacia.
Non si smette di sorridere, e anche di ridere: e non siamo certo di fronte a un'opera sciocca, tanta è la chiarezza con cui si evidenziano certi difetti dell'attacamento materiale. Veloce (un'ora e 22); tutto è orchestrato alla perfezione al fine di emettere un messaggio e uno spasso chiari, senza appesantimento alcuno. Varie le scene d'antologia (le fettine di carne sottilissime dal macellaio per risparmiare; l'olio centellinato dentro la cassaforte...)
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta