Regia di Ted Post vedi scheda film
Di solito non amo i sequel , anzi tranne rari casi non li guardo neppure, perchè al 99% dei casi inferiori ( di molto ) agli originali. Armato di questo ( pre) giudizio qualche giorno fà vedo per la prima volta questo " secondo " Callaghan. Qui il nostro deve vedersela con una polizia deviata che non esita a fare giustizia sommaria di delinquenti sostituendo la giustizia del sistema. Il vigilante callaghan contro altri vigilanti, il presunto fascista contro i veri fascisti, cioè coloro i quali utilizzano il loro potere contro il sistema e che non esitano a uccidere un collega innocente. Qui non c'è uno scorpio, c'è ne sono tanti e portano la divisa, sono organizzati come gli squadroni della morte brasiliani. Rispetto al "primo" c'è più azione, meno definizione dei personaggi, ma c'è sopratutto un senso di paura per un pericolo interno e invisibile, che mi ha fatto pensare ai film di Fernando di Leo, dove non ci si può fidare nemmeno dei muri. In definitiva se è vero che Ted Post non è Don Siegel, e vero anche che l'idea di fondo del film e buona, senza dimenticare che è farina del sacco di John Milius e Michael Cimino, questo fa si che questo sequel non sia molto distante dal primo.
La scena in cui i deviati offrono a Callaghan di unirsi a loro, nel garage, per il sottoscritto è superflua, ma almeno spero che abbia convinto chi accusava di fascismo i film dell'ispettore.
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