Regia di Ted Post vedi scheda film
Un sequel che si dimostra all'altezza del capostipite pur se in mani diverse, grazie ad un mix tra un personaggio azzeccato, un grande attore nel suo ruolo più congeniale, e ad una serie di colpi di scena che danno un ritmo costante a tutto il film
Uno di quei casi, abbastanza rari nel mondo del cinema, in cui il sequel pur se in mani diverse si dimostra all'altezza del capostipite. Merito indubbiamente di un personaggio azzeccato, di un attore a cui sembra cucito addosso, ma anche di una regia che non perde colpi e dopo Siegel riesce anche nelle mani di Ted Post a dare il giusto ritmo al più classico dei polizieschi. Gli ingredienti vincenti del primo episodio, d'altro canto, ci sono tutti: un misterioso assassino, un ispettore un pò misogino e dalla mano pesante, un corpo di polizia che più che sostenerlo sembra volergli costantemente remare contro. Così, con la comparsa di qualche inaspettato colpo di scena, il film riesce nelle sue due ore di durata a mantenere sempre alta la lancetta dei giri-motore, ed ha il merito di creare una sorta di mitologia futura non solo del personaggio ma anche dell'arma citata, la 44 Magnum che compensa il suo eccesso di peso con una invidiabile capacità balistica.
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