Regia di Gianni Pacinotti (Gipi) vedi scheda film
L’opera seconda di Gipi aka Gianni Pacinotti era molto attesa qua al festival soprattutto grazie agli ottimi consensi avuti con L’Ultimo Terrestre, suo esordio alla regia dopo una vita passata tra i fumetti. L’artista pisano ha deciso di documentarsi in questo doc misto a qualche scena fiction nei primi 10 giorni dopo aver smesso di fumare, grazie a dispositivi a portata di mano come iPhone, GoPro e Handycam. Ne viene fuori un racconto delirante e allucinatorio dato dall’assenza alla nicotina. Gipi ha affermato alla presentazione del film di aver avuto molta paura a presentare questo mediometraggio a pubblico e critica anche perchè lo ha realizzato pensando di svolgere un qualcosa per se in modo da tenere la testa occupata durante quei giorni assurdi, dove tutto girava intorno ad una mancanza, per poter colmare il vuoto con ciò che gli piace fare. Il bello del delirio del fumettista quarantottenne è il modo libero e disinibito con cui si mette a nudo davanti alla telecamera, senza filtri, una confessione a 360° della sua personalità, descrivendolo come un giocherellone ma molto pragmatico, uno come tanti si potrebbe dire, che nel corso dei giorni si interroga sulla solitudine e sulla normalità. A mettere la ciliegina sulla torta sono le scene comiche e ironiche da vero toscano, come quella sui critici cinematografici o sugli utenti più disperati di YouTube come Wolvesister (vedere per credere). Dura poco, 68 min, ed è difficile capire come sia potuto entrare in concorso un mediometraggio docu-fiction delirante/autobiografico (forse ha colpito il buon vecchio Gianni Amelio) e ancora più impensabile come possa vincere ma è forse il più riuscito dei 3 film in concorso visti da noi.
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