Regia di Gianni Pacinotti (Gipi) vedi scheda film
Video amatoriale degli stratagemmi adottati da Gipi per smettere di fumare. I critici sono avvisati, venire presi per i fondelli fa parte del gioco, sono anche citati più volte nel film, ma lo spettatore, pagante per giunta, non va rispettato? Se l’opera artistica rappresentata è l’autore stesso, in crisi esistenziale e d’identità, la performance, il gesto diciamo così, non dovrebbe trasmettere qualcosa di minimamente significativo? Essendo un estimatore del fumettista Gipi, e pur avendo apprezzato (solo in parte) il suo esordio cinematografico, cerco in un non- film come questo qualche elemento di creatività, magari consequenziale a qualche precedente, che sia una prosecuzione grottesca, irriverente, provocatoria, artificiosa che sia. Invece si ha l’impressione che Smettere di fumare, sia stato fatto con il solo scopo terapeutico che Gipi, intervistato sul significato di questo lavoro, rivendica come il desiderio di fare qualcosa in piena libertà, svincolato da ogni linguaggio e condizione. Allora è tutto frutto di un caso, e si vede bene, un’improvvisazione del tutto teorica della quale non si salva quasi niente. Non basta la simpatia del personaggio, del suo istrionismo, per credere ad un’omogeneità delle immagini, o ad uno schema assolutamente contrario. Sarà liberatorio per l’autore mettersi a nudo (naturalmente e furbescamente fino a che gli conviene…) e sentirsi meglio per il coraggio dimostrato, pari a quello degli incauti spettatori. Per conto mio non ha neanche smesso di fumare. Sconsigliata la visione a pagamento.
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