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Noi non siamo come James Bond

Regia di Mario Balsamo vedi scheda film

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La recensione su Noi non siamo come James Bond

di maso
8 stelle

Documentario avvincente sui postumi della malattia con la M maiuscola abbattutasi sui due amici-protagonisti-autori Balsamo e Gabrielli trasformati nel fisico e nei pensieri che ponendosi nella condizione di raggiungere la fine del film si immedesimano nel loro mito Sean Connery immortale con il tuxedo ma che privo della sua corazza ben stirata, del suo parrucchino e della sua licenza di uccidere ha ormai la sola missione come i nostri eroi di sopravvivere il più a lungo possibile a quello spettro incombente chiamato Morte che aleggia su noi inesistenti agenti segreti in giro per il mondo, noi che rischiamo di schiantarci nell'automobile al primo semaforo sotto casa perchè priva di seggiolino di salvataggio, noi che teniamo nascosti i nostri segreti anche a mamma M, noi che non abbiamo un Q che ci rifornisce di gadgets fantascentifici perchè purtroppo la fantastica idea di portare sugli schermi un uomo a cui le Pussy Galore e le Gala Brand incatenate non sanno dire di no è un genere cinematografico immortale ma è un genere di uomo che non esiste.      

 

       Balsamo e Gabrielli rigorosamente in smoking per "Noi non siamo come James Bond"

 

Attraverso una fitta rete di dialoghi scopriamo il presente dei due reduci dalla dura esperienza di delicate operazioni sull'orlo del baratro confluite in questa pellicola nella quale spiegano che cosa passa nella testa al momento della diagnosi, della terapia, del ritorno al Servizio Segreto di Sua Maestà che la grazia ci fa imponendo il passo rallentato di Balsamo con la sua gamba secca divorata dallo squalo sarcoma che aveva rosicchiato quella di Felix Leiter in Live and Let Die o l'andatura caracollante e frammentaria di Gabrielli a cui il trapianto di midollo dalla pistola d'Oro ha concesso il sequel in un ruolo minore come chitarrista nell'orchestra di Monty Norman ma comunque ingranaggio importante nel meccanismo filmico che coinvolge anche la spia che mi amava in "Dalla Russia con amore": Daniela Bianchi alla domanda immancabille :- Ma com'era Sean Connery? -: risponde :- Bell'uomo ma portava trucco e parrucchino a trentadue anni -: perchè il cinema è capace di farti sorridere parlando di leucemia su una spiaggia deserta in cui non incontri ne Tracy di Vincenzo all'alba ne tanto meno Honey Ryder al tramonto ma hai lo stesso la possibilità di scambiare due parole con Sean Connery che guarda un pò non ne vuol sapere di altre missioni Thunderball ma sta attento alla salute come noi che non siamo come James Bond and only live once.

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