Regia di Biagio Proietti vedi scheda film
Giuliano conosce Liliana a una festa e se ne innamora. Le presta un maglione, ma lei lo macchia e se lo tiene per lavarlo. La ragazza però non si fa più viva e - volentieri - Giuliano si mette sulle sue tracce. Ficcandosi però nei pasticci molto presto.
Commediola di spessore risibile, decisamente figlia del suo tempo, che in effetti è caduta immediatamente nel dimenticatoio. L'atmosfera yuppie, vanagloriosa e gradassa degli anni Ottanta è palpabile nei personaggi, nelle situazioni e soprattutto nei dialoghi; Mauro Di Francesco è poi un protagonista che è la quintessenza dello spirito di quel mesto periodo: personaggio intriso di slang milanès, bruttarello e presuntuoso, privo di battute e di verve che può stare di fianco a un protagonista 'forte', ma che certo non può reggere tutto un film sulle sue spalle. Il regista viene dalla sceneggiatura (attivo da due decenni, specie per lavori televisivi) e anche in questo caso firma il copione, insieme a Osvaldo De Micheli; in particolare per Biagio Proietti si tratta della terza e ultima regia per il cinema: non è difficile intuire le ragioni per cui non ce ne sia stata una quarta anche se, sul momento, sia questa pellicola che la precedente Chewingum (1984) ottennero discreto successo di pubblico. Nel cast anche Anna Galiena, Nando Paone, Paola Onofri, Antonio Cantafora; la confezione è dignitosa, ma sono proprio i contenuti a scarseggiare: la trama è leggerissima e farcita di falle logiche elementari. 2/10.
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