Regia di Richard C. Sarafian vedi scheda film
Una macchina sportiva e grintosa, il deserto, austero, inospitale ma anche rassicurante nel silenzio che si porta dietro, ed un uomo che sfugge alle delusioni e alle tragedie di una vita che lo ha visto troppe volte doversi rimettere in discussione.
Il ribelle solitario e orgoglioso Kowalski, che di mestiere trasporta automobili da una costa all'altra degli States, appena finito un incarico riparte subito per portare una splendida Dodge Challenger R/T bianca fino a Denver, in Colorado.
Ripensando a tutte le vicissitudini che hanno caratterizzato fino a quel momento la sua tribolata esperienza di vita, l'uomo, fermato ad un posto di blocco in pieno deserto, decide di ribellarsi e di scappare, senza un vero motivo per poter spiegare la caccia all'uomo che il suo gesto repentino, unito alla sua destrezza nel guidare e sfuggire alla polizia, finirà per provocare.
Tutto nasce come una reazione ad una scommessa che Kowalski accetta, sfidando un tipo in un bar, ma la fuga si risolve in un modo che l'uomo utilizza per dare sfogo alle proprie ansie represse a seguito di una esistenza piegata da situazioni e fatti drammatici mai veramente elaborati.
Punto Zero è diventato un vero e proprio cult movie del cinema on the road.
Il volto bello e un po' inespressivo, ma per nulla scontato di Barry Newman, protagonista assoluto a cui solo la splendida Dodge bianca del 1971 ruba inevitabilmente e prepotentemente la scena, e le sequenze riprese ad altezza asfalto hanno reso epocale questo film che è diventato la punta di diamante di un autore di origine armena come Richard C. Sarafian, allievo di Altman e autore poliedrico con una spiccata propensione al genere western, ma difficilmente classificabile, sempre in bilico tra produzioni commerciali con attori di richiamo ed opere d'autore nell'ambito di un cinema di ispirazione tipicamente indipendente.
La corsa di Kowalski si trasforma in un'invettiva contro il potere fine a sé stesso, ma nell'intimo del protagonista, devastato interiormente, ma sempre apparentemente calmo e posato nella sua tristezza di fondo, la sfida che labilmente motiva la sua fuga all'impazzata, si trasforma in un tentativo di riscatto personale che la folla travisa e trasforma in qualcosa di più plateale e pubblico.
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