Regia di Jon Turteltaub vedi scheda film
Ultimamente sembra che ogni vecchia gloria debba fare un film sulla vecchiaia, o sulla morte, o sulla nostalgia del passato. Certo, qui siamo ai massimi livelli, pesi da novanta che hanno fatto la storia del cinema, e che forse ora vogliono solo un pò di riposo. Per fortuna non dagli schermi però. Il Torino film festival schiera subito questa commedia agrodolce, ulteriore prova per il cinema americano che riesce a coniugare "blockbuster" con una certa idea di venatura poetica. Non è assolutamente un film demenziale, anche se in pratica si ride dall'inizio alla fine. Anche di fronte a temi delicati come la decadenza, la morte, l'amicizia e la fedeltà nel corso del tempo. De Niro, Freeman; Kline e Douglas, ognuno con le proprie debolezze fisiche e mentali, messi a nudo davanti alo specchio della vita. In comune, oltre all'avanzata età, hanno la solitudine. C'è chi vive in un piccolo appartamento pensando all'amore che non tornerà più, chi è pieno di soldi ma sotto sotto vorrebbe tornare ad essere un ragazzino spensierato, chi cerca un pò di indipendenza dal figlio oppressivo che pensa che vecchiaia faccia rima con assoluto riposo, e chi vorebbe avere solo ancora un pò di divertmento a dispetto degli acciacchi. Insomma, questi quattro di diventare grandi proprio non ne vogliono sapere. E sarà Las Vegas l'occasione non solo di confrontarsi tra loro, ma sopratutto con quello che erano e quello che sono ora.
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