Regia di Duane Journey vedi scheda film
Se la raccolta delle leggende popolari canonizzate dai fratelli Grimm è volume immancabile sul comodino di ogni sceneggiatore a corto di idee, Hansel e Gretel è la più consumata, complice la sua natura horror: ogni favola ha un lato oscuro, ma la vicenda dei bimbi abbandonati dai genitori, catturati da una vecchia cannibale e costretti a ucciderla tramite cremazione violenta le batte tutte. Spianata la strada dal fracasso di Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe, una pletora di quasi “instant movie” è proliferata, tra cui questo innocuo divertissement che si prende poco sul serio fin dal titolo (Hansel & Gretel Get Baked, dove “baked” sta per “cotti” ma anche “strafumati”). La rediviva Lara Flynn Boyle, che pare rifatta da Tom Savini ma è solo botox, è una strega che per attirare i fanciulli non elargisce caramelle ma marijuana, la migliore sul mercato; il fidanzato di Gretel, consumatore abituale, si ritrova squartato su un tavolaccio, mentre la megera ringiovanisce sbocconcellando il suo stinco cotto al forno. Gretel cerca vendetta con l’aiuto del fratello, ma nello sgangherato plot s’introducono gli scagnozzi del locale signore della droga, irritato dalle ingerenze della fattucchiera pusher. Sguaiato ma onesto, il pasticcio punta a un target di giovani adulti guardando più a Machete che a Twilight, ed è un piacere ritrovare l’ex amica del cuore di Laura Palmer in un ruolo da protagonista: la Flynn Boyle sta al gioco sorniona, succhiando bulbi oculari, elargendo baci saffici e, a mo’ di Indiana Jones, abbandonando la magia per passare alla pistola.
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