Regia di Philippe Godeau vedi scheda film
Discreto film, ispirato ad un autentico fatto di cronaca.
François Cluzet,il bravo attore protagonista di "Quasi amici", impersona in questo film, Toni Muslim,personaggio realmente vissuto e per la cronaca ancora vivente e non di fantasia,un solitario e taciturno conducente di un camion portavalori,amante delle auto da corsa, che il 5 novembre del 2009 fuggì con un furgone blindato,rubando la ragguardevole cifra di 11,6 milioni di euro.In realtà,non motivato da ragioni meramente economiche,perlomeno nel film questo si intuisce,ma solo per rappresaglia verso il suo datore di lavoro,che gli aveva negato il permesso di partecipare ad un rito funebre,dunque come vendetta insolita,verso un padroncino, poco sensibile alle legittime richieste di un dipendente solerte e stacanovista come lui riteneva di essere,che aveva sempre fatto il proprio dovere, con puntualità e meticolosità.Toni riusci a compiere un'impresa eccezionale e per giunta da solo e senza alcuno spargimento di sangue,evitando di ricorrere ad armi o strumenti di offesa. Tuttavia per riuscire a progettare nei minimi dettagli il colpo più sbalorditivo della storia, gli servì un intero anno di studio e preparazione,durante il quale fu costretto a rompere con la compagna e allontanarsi dal suo unico amico, pur di mettere a punto la sua impresa tanto folle quanto geniale.Cosi Muslin modesta, guardia giurata, metodica e fino ad allora più che affidabile,realizzò un colpo sensazionale, che lo portò alla ribalta pubblica, conferendogli un'aura eroica agli occhi della popolazione, che lo vide come un Arsenio Lupin dei giorni nostri,un furfante brichino ma galantuomo, capace di compiere la più grande rapina del secolo,senza usare alcuna forma di violenza fisica o verbale e soprattutto animato da ragioni "morali"e non di lucro e basta.
La pellicola dosa sapientemente :suspense, colpi di scena e action, ma ha tuttavia un ritmo blando,fiato corto e stile molto sobrio,come il suo protagonista.
Il vero Muslin si costituì e fu condannato ad una pena detentiva di tre anni allungata poi a cinque per frode assicurativa.Il denaro fu poi rinvenuto in un garage,ma non tutto, mancavano circa 2 milioni e mezzo di euro, di cui non si mai più saputo niente.
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