Regia di Xiaogang Feng vedi scheda film
Senza dubbio il film più impegnato e riuscito del regista Xianogang Feng che, come anche in FLOWERS OF WAR di Zhang Yiomu, dimostra una chiara volontà da parte del cinema asiatico di aprirsi all'Occidente includendo nei cast diversi attori di richiamo di Hollywoodiana provenienza. Questo film è tratto dal libro REMEMBERING 1942 scritto da Liu Zenyun, che qui ne firma anche il soggetto, il quale nella sua carriera ricevette il premio lettrario Mao Dun molto riconosciuto in patria. Pensavo a un lavoro di pura propaganda nazionalista, ma mi sbagliavo di grosso in quanto non è affatto un titolo che esalti il governo della Cina. Il film racconta infatti di un dramma storico realmente accaduto durate la Seconda Guerra Mondiale, che però ignoravo completamente. Si tratta di quello dei 3 milioni di morti di profughi della provincia cinese dello Hemen lasciati allo sbaraglio dall'indifferenza del governo e dell'esercito, impegnati ad armarsi per la guerra e ad accogliere le truppe alleate inglesi e americane. La storia viene mostrata tramite gli occhi di Fan Dianyuan (Guoli Zhang) un ricco poprietario terriero che si è visto perdere tutti i suoi possedimenti a causa dei bombardamenti dell'esercito giapponese. Stremato dalla siccità Fan, assieme ad altri milioni di persone, è costretto ad emigrare da Henan verso Shaanxi in compagnia della famiglia e del suo servitore. Durante il loro interminabile esodo, i cittadini di Henan vengono completamente abbandonati dalle autorità governative desiderose di tenere i viveri solo per i soldati. Gli emigranti saranno così costretti ad arrivare al cannibalismo, a vendere le loro mogli e figlie per miseri ricavi e con alcuni dei loro cadaveri che finiranno mangiati dai cani. Il giornalista americano Theodore White (Adrien Brody) documenta questo scempio facendo notare le sue foto al Generalissimo Chiang Kai-shek il quale però, dopo aver congedato il giornalista, si limiterà a far si che queste non venghino pubblicate per non gettare fango sulla Cina. Nel frattempo Fan, che ha perso la maggior pate dei sui famigliari, si ritrova su un treno affollatissimo di profughi che finiscono ai lavori forzati per i giapponesi... Il film manca un po' di ritmo, ma gode di una recitazione e di un'atmosfera drammatica paragonabili a quelle di SCHIDLERS LIST. Le coseguenze della guerra sulla popolazione vegono infati mostrate nella loro massima trsitezza, senza evitare momenti piuttosto forti. Non è comunque un titolo basato esclusivamente sul patetismo, contando anche su seqeunze kolossal imponenti e spettacolari e su uno svolgimento sempre avvincente. Una volta entrati nella storia, le due ore e mezza di durata non si fanno pesare e la tensione costante mantiene l'interesse sempre acceso. Ottime inoltre le scenografie e le caratterizzazioni dei personaggi, che mi hanno ridcordato un po' lo stile di Kurosawa anche se riproposto in modo ben più moderno. Indovinata inoltre la scena finale, che non ho trovato strappalacrime ma molto significativa. Xiaogang Feng aveva già dimostrato una certa capacità con alcuni film passati come ad esempio il wuxia LEGEND OF THE BLACK SORPION con Zhang Ziyi, ma non lo ritenevo in grado di realizzare una pellicola di tale intensità. Un titolo che andrebbe senz'altro visto, ma in Italia penso non abbia ottenuto neanche ua distribuzione nonostante la presenza di qualche nome di richiamo
Ottima
Un attore che stupisce sempre per la sua versatilità
Ottima
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