Regia di Amma Asante vedi scheda film
Di rango troppo elevato per cenare con la servitù, ma non abbastanza per sedersi a tavola con la sua famiglia, l’esistenza stessa di Dido Elizabeth Belle è un limbo dai confini opachi: mulatta e illegittima, ma con un titolo e una cospicua rendita, educata tra e da aristocratici, per l’alta società britannica del Settecento è alla peggio uno scandalo, alla meglio una creaturina curiosa. Pure il film - opera seconda dell’attrice e regista Amma Asante - rifiuta inquadramenti rigidi: visivamente patinato, lussuoso, prodigo di dettagli d’ambiente, come domandano le regole del period drama, in larga parte percorre territori austeniani (l’intricato balletto dei matrimoni combinati, l’ossessione per le buone maniere, per la gerarchia sociale, per eredità e qualifiche nobiliari), ma contemporaneamente costeggia la denuncia dello schiavismo, le dinamiche del dramma legale, perfino il romanzo di formazione.
La commistione è voluta e serve a indicare una felice intuizione: che in un universo drammaticamente assillato dal denaro, tutti (e in special modo le donne, obbligate a sposarsi e private di ogni indipendenza) sono proprietà di qualcuno. A mancare è l’approfondimento, e un guizzo qualsiasi di originalità nella messa in scena. Con il suo cast più che solido (dai veterani Tom Wilkinson, Emily Watson e Miranda Richardson alle giovani Gugu Mbatha-Raw e Sarah Gadon) e uno script gradevolmente prevedibile, La ragazza del dipinto si “accontenta” di essere un raffinato (e impegnato) dramma in costume.
Scarica l'app gratuita FilmTv digitale per iPad!
Copia singola 1,79 € - Abbonamento 6 mesi 34,99 € - Abbonamento 12 mesi 59,99 €
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta