Regia di Philip Dunne vedi scheda film
Aprile 1945: il funerale di Joseph B. Chapin, illustre cittadino morto semialcolizzato, è un monumento di ipocrisia organizzato dalla moglie per mantenere le apparenze davanti ai notabili locali; ma la figlia si incarica di ricostruire in flashback ciò che era successo cinque anni prima, determinando il fallimento delle sue ambizioni di uomo e di padre. Melodramma vigoroso, struggente, un filino enfatico sul finale ma pienamente riuscito. Tutto il versante politico ricorda un po’ Lo stato dell’unione: non a caso, apprendo dal Mereghetti, il ruolo da protagonista era stato pensato per Spencer Tracy; Gary Cooper, invecchiato e ingrigito, lo cesella con dolorosa autenticità. Interessante la scelta di tenere fuori campo la guerra, che emerge solo da pochi notiziari radio e fa da sfondo ai conflitti interiori dei personaggi: un patriarca uscito distrutto da un amore impossibile, una matriarca anaffettiva (Geraldine Fitzgerald), una figlia precocemente esacerbata dalla vita (Diane Varsi), un figlio che si è progressivamente estraniato da tutti. Il titolo originale Ten North Frederick è l’indirizzo della villa di famiglia.
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