Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
...l’insoddisfazione esistenziale accompagnata da quel certo mal di vivere che sconfina nella follia...
Una storia che probabilmente, nel suo terribile concretizzarsi, è stata sicuramente più comune di quanto si possa pensare. Figli malati, figli ingrati, figli stanchi ed oppressi, insensibili, ossessionati, schiavi di un sistema di vivere chiuso ed ancora bigotto,… cercano e trovano una via per fuggire, per realizzare i loro sogni quando, invero, non ne hanno più, da chi ormai cieco nello spirito come nella vista e non è più in grado di capire e la cui vita è una continua corsa al cimitero per ritrovare un passato che mai più tornerà e nel quale sono concentrati tutti i ricordi più importanti, magari, di quando la vista c’era.
Un sogno di liberazione delittuoso, che però accomuna, infine, tutti. Tutti cercano di sfruttare a loro vantaggio la situazione, tutti cercano di cancellare il più in fretta possibile ogni ricordo, ogni minuto di esistenza della loro madre. Madre materiale. Una catarsi, che nel dare alle fiamme quanto rimane di questa madre, tenta di cancellare e ridurre in cenere ogni suo più piccolo ricordo così come dell’intera famiglia.
Adesso potranno finalmente vivere nella loro mediocrità, potranno finalmente dar corso a quest’assenza di idee e di progetti che li ha uccisi già da molto tempo, lasciando in loro solo il vuoto, vuoto spirituale e di spirito; incapaci di amare persino loro stessi, nulla potrà salvarli da un’esistenza insignificante.
L’insoddisfazione esistenziale, accompagnata da quel certo mal di vivere che sconfina nella follia, complicherà le loro vite in un assurdo vortice di morte ed autodistruzione.
Ottimo film con un eccellente Lou Castel.
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