Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
E' scioccante, folgorante l'esordio cinematografico di Bellocchio. I pugni in tasca è un film ancora oggi non datato, anzi, se possibile, diventa sempre più attuale.
Il regista s'impegna a distruggere una famiglia della media borghesia italiana (istituzione tanto a lungo decantata e portata come esempio, specialmente da politici assetati di retorica e da cittadini farisaici, affetti da ottuso conformismo) e lo fa con estrema lucidità, con uno stile che rasenta il grottesco ma non arriva mai all'esagerazione. O meglio, esagera si alcune componenti psicologiche dei personaggi, ma tutto rimane all'interno dei confini della credibilità. E' beffardo più che grottesco direi.
Ma chi sono i personaggi di questa favola nera?
C'è la madre vedova, anziana e cieca (metafora di chi non vuole vedere?), a cui i figli debbono badare e che risulta molto costosa.
E poi ci sono i figli e tutti rappresentano un diverso grado della follia.
C'è Augusto, ambizioso e fidanzato. Apparentemente normale, ma impregnato di opportunismo ed individualismo (quando muore sua madre reagisce con malcelata indifferenza).
C'è Giulia, una ragazza attraente, narcisista ed insicura, bisognosa di piacere ed estremamente gelosa dell'affetto dei suoi fratelli. Appare assai insensibile e quando scopre che Alessandro ha ucciso la madre, lei pare confusa, incerta, ma non di certo depressa. Un affetto morboso pare che la leghi ad Alessandro, ma rovinerebbe la vita di Augusto affinché quest'ultimo non lasci la casa. Sembra considerare le persone oggetti di sua proprietà e nasconde questa sua meschinità dietro una parvenza di normalità, dietro una maschera di sensualità. Vuole che tutti la amino, ma lei può amare?
C'è Alessandro, depresso e con manie omicida/suicide. E' scontento della monotonia della vita ed è pregno di una grande energia che deve sfogare in qualche modo. Così ogni settimana ha una nuova idea per dare un senso ai suoi giorni. E' estremamente timido e vede suo fratello Augusto come un modello, un simbolo e vuole essere come lui, perché imitarlo e piacergli è l'unica chiave per raggiungere la sicurezza. Il problema è che la sua energia si sfoga con l'omicidio: prima di sua madre e poi di suo fratello Leone. Elimina i deboli, gli ostacoli al suo successo. E quel che è peggio è che gli altri fratelli lo lasciano fare.
C'è infine Leone, un epilettico ritardato. L'anello debole della famiglia e viene ovviamente eliminato.
Questa famiglia media racchiude in sé il germe dell'opportunismo e dell'individualismo che prolifera nella società. E la famiglia (che dovrebbe essere teatro di amore ed affetto) non si sottrae a questo germe e dietro i consueti riti del pranzo, della cena ecc. si annida l'istinto di sopraffazione, l'istinto omicida. Ma quest'istinto, non è ravvisabile solo in Alessandro il disturbato.
Augusto è perfettamente normale, ma non batte ciglio quando Alessandro porta in macchina la madre (anche se pochi giorni prima aveva meditato di ammazzare tutta la famiglia con la macchina ed Augusto lo sa bene). E quando le tragedie sconvolgono la famiglia, Augusto si fa solo i conti di quanti soldi potrebbero entrargli in tasca. Augusto è abilmente contrapposto ad Alessandro, che è affetto da follia palese e lucida e mentre in quest'ultimo la malvagità si può facilmente ascrivere ad un disturbo mentale, nel primo si ascrive immediatamente all'opportunismo. Augusto è quello che più tiene i pugni in tasca e non li tira fuori per rispetto delle convenzioni e lascia agire Alessandro al suo posto.
Giulia, Alessandro ed Augusto sono irrimediabilmente affetti dal male della società. Non riescono ad amare, al massimo vogliono essere amati. Sono avidi ed esprimono la loro avidità in modo diverso (chi con l'indifferenza, chi col delitto), ma nessuno si salva da questo morbo.
Complimenti a Bellocchio per aver riuscito a caricare la casa dove la famiglia vive, di un'atmosfera oscura, indefinita e pesante. Fin dall'inizio si sente odore di morboso, di anormalità, persino d'incesto (che non si concretizza ma è chiaramente nell'aria). Inoltre, alcune sequenze sono cariche di suspense e spesso Bellocchio riesce a far rimanere lo spettatore a bocca aperta. Un capolavoro che probabilmente non invecchiarà mai.
Tabellino dei punteggi di Film Tv ritmo:3 impegno:3 tensione:3
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