Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
Il film di Bellocchio ha un che di straordinario perché condensa ed anticipa tematiche che raramente sono state trattate tanto bene in un'unica soluzione. Gli equilibri all'interno della casa sono delicati ma funzionano ed in tutta questa anormalità Augusto non pare uscire bene con il suo perbenismo, la sua vigliaccheria ed in una parola il suo essere borghese. Vengono in mente Spider Baby, Kynodontas e c'è in questo lavoro di Bellocchio qualcosa di universale e di sintetico che racchiude questi ed altri film ancora. E' un'opera triste, spiazzante e con un ritmo non sempre alto ma avvince ed affascina per tanti versi. Unico nel suo genere, un esordio fulminante e rivelatorio. Probabilmente non per tutti i palati ma sicuramente consigliato.
Qualche rettifica a quella di film.tv. Prima di tutto, un grazie buttato lì per aver provato a svelare per l'ennesima volta e senza apparente giustificazione il finale ed altri dettagli che è più bello scoprire durante la visione. Poi una correzione: Giulia potrà pure non apparire normale (soprattutto nelle immagini iniziali) ma nel finale non vede morire proprio nessuno. E' nell'altra stanza quando si consuma il dramma e non è dato sapere che esiti avrà la crisi del fratello visto che nessun medico legale stabilisce sia morto di epilessia.
Straordinario esordio. Scrive e dirige un'opera coraggiosa ed avveniristica per certi versi.
E' il perno di tutto, semplicemente fantastico. Fosse stato un film americano avrebbe preso un Oscar. Il suo personaggio decide ogni cosa, serve da termine di contrasto per il fratello normale (ma nella sua normalità ancor più abietto), getta incertezza nel prosieguo della trama e per un attimo, forse breve, mostra la sua pericolosa normalità.
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