Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Psycho è semplicemente un film perfetto nella sua costruzione. Il racconto filmico è pervaso di significati nascosti e non, di parallelismi sia formali che di contenuto. La colonna sonora, i dialoghi, i movimenti di macchina... insomma, in Psycho non c'è niente che non funzioni alla perfezione. E mi sembra di averne già parlato troppo.
Per un analisi dettagliata di Psycho non basterebbero dieci pagine così come, forse, non basterebbe un intero libro.
Sul capolavoro hitchcockiano (sì, si parla di Capolavoro) si è scritto molto. Moltissimo. Eppure, ad ogni nuova visione, Psycho riesce a sorprendere.
La trama, per i quattro che non la conoscessero, è presto detta.
Marion Crane è una modesta contabile costretta a incontrarsi, di nascosto, durante la pausa pranzo con il proprio amante, Sam. Improvvisamente si trova nelle condizioni di poter cambiare radicalmente la propria vita: decide di rubare i quarantamila dollari che il capo le aveva affidato. Nel giro di poco tempo questa scelta, però, la condurrà incontro ad un tragico destino, verrà uccisa nel Bates Motel, posto in cui decise di passare la notte dopo aver lasciato la città. E' a questo punto che, venendo a sapere del furto e della conseguente scomparsa di Marion, la sorella Lila, Sam e il detective Arbogast cominciano ad indagare e... non dico nient'altro.
Psycho è semplicemente un film perfetto nella sua costruzione. Il racconto filmico è pervaso di significati nascosti e non, di parallelismi sia formali che di contenuto. La colonna sonora, i dialoghi, i movimenti di macchina... insomma, in Psycho non c'è niente che non funzioni alla perfezione. E mi sembra di averne già parlato troppo.
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