Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Dalla geniale mente del maestro Hitchcock ecco un esempio perfetto di capolavoro indiscusso: confezione perfetta e scene immortali sono ciò che rendono Psyco una pellicola indimenticabile e imperdibile per qualunque appassionato.
Dopo qualche recensione di transizione e l'aggiustamento del mio portatile torno ad occuparmi di capolavori, e oggi per voi che leggete ho pronta la recensione di quello che è considerato (legittimamente) il thriller-horror per eccellenza.
Psyco è uno dei cult inarrivabili della storia della disciplina cinematografica, realizzato sotto l'orchestrazione di uno dei più grandi maestri di tale disciplina, ossia Paul Heym....erm, volevo dire Alfred Hitchcock.
E' inutile ricordare a tutti quanto l'originario di Londra sia un genio dall'importanza altissima, l'esponente più influente del genere a lui più legato: il thriller.
La sua capacità di generare tensione utilizzando grandi storie, grandi tecnicismi registici e grandi ribaltamenti di fronte sono ancora oggi impareggiabili.
E Psyco incarna alla perfezione tutti gli elementi da me citati.
La pellicola si snoda in due atti. I primi quarantacinque minuti sono un lungo prologo, che introduce la location, il personaggio ormai celebre di Norman Bates e crea il nucleo su cui si fonda la storia, permettendo allo spettatore di ammirare le recitazioni, gli ambienti e il lento crescendo della soundtrack.
La seconda parte ha come ponte la scena della doccia (in genere non spoilero, ma qui non posso farne a meno, essendo una delle scene più famose di tutti i tempi), e da lì è un crescendo vorticoso di rara tensione, che si amalgama anche nella sottotraccia orrorifica. Ed ecco l'altra cosa che rende un masterpiece questo film: stiamo parlando del vero e proprio prototipo dello slasher, un genere catalogato oggi tra gli horror, sebbene sia a tutti gli effetti un espediente più funzionale ad un thriller, privo di creature paranormali e con un killer umano, che privilegia la tensione e la suspense.
Il film scorre in maniera perfetta, crescendo in fatto di tensione in maniera mostruosa.
Si delinea tutta la classe del maestro Hitchcock, le cui inquadrature perfette su scenografie maestose e dal montaggio millimetrico e incalzante ne mettono in luce il motivo per cui è ancora oggi definito "Il maestro del brivido".
Il resto lo fanno la recitazione perfetta dei personaggi, da un Anthony Perkins entrato nel mito come il pazzoide per eccellenza ad una sventurata Janet Leigh, con un cast di contorno (Gravin, Balsman, la Miles ecc...) da leccarsi i baffi, e la colonna sonora funzionale come poche altre.
Ed è infine giusto spendere due parole sul colpo di scena finale, che è geniale ed innovativo per il periodo a cui ci riferiamo, ossia gli anni '60. Ho letto pareri contrastanti in merito, con molta gente che ritiene questo colpo di scena prevedibile se visto oggi, e ciò ha reso per molti questo film una pellicola datata e che ha fatto il suo tempo.
Io personalmente penso che sta proprio in questo un altro elemento di grandezza di questo film, ossia il fatto che sia stato un finale talmente innovativo e impensabile per allora da essere entrato nell'immaginario collettivo, tanto da venir spesso ripreso. Un po' come ho detto riguardo al controverso finale di La donna del ritratto di Fritz Lang.
Concludendo dunque non posso che confermare ciò che hanno scritto già in molti prima di me: Psyco è un gioiello irripetibile (sebbene quel salame noto come Gus Van Sant abbia provato a rifarlo UGUALE UGUALE nel 1998, con il risultato di essere preso per il sedere da mezzo mondo) ed un capolavoro leggendario e immortale.
Voto: 10/10
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