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Psyco

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

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Enrique

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La recensione su Psyco

di Enrique
8 stelle

Ottimo thriller, di caratura davvero notevole, Psyco si segnala principalmente per la struttura diadica, replicata su molteplici livelli: l’arrivo al Bates Motel scandisce, infatti, il transito dalla prima parte (tutta incentrata sull’esile tensione della fuga di Marion Crane/J. Leigh, sull’ansia dei rimorsi e l’incertezza per un futuro fosco) alla seconda parte della narrazione, il cui avvio testimonia un chiaro cambio di registro. A.Hitchcock arricchisce, infatti, il thriller di nuovi inquietanti elementi e introduce personaggi ulteriori che tutti pone alla ricerca di una soluzione del “puzzle”, tranne uno; quello che, con la sua ingombrante (ma, fino all’ultimo, indecifrabile) presenza, tormenta i pensieri degli spettatori - e qui arriviamo al secondo livello di dualismo - e, per la verità, non solo i loro. E l’aura di mistero funesto, che lo avvolge e lo protegge, costituisce il formidabile propellente tanto della fitta coltre di suspence (che aumenta sempre più man mano che il film procede) e paura (che pervade l’atmosfera tutta ricreata da Hitchcock/Stefano), quanto del mirabolante, meritato successo del film.

Dunque, non nell’impeccabile colonna sonora (sempre ben sostenuta), non nella scenografia del Bates Motel, non nella direzione di scene epocali (che hanno fatto la storia del cinema), ma nella figura della “madre” (tanto amata ed evocata, vigile guardiana della grande casa sopra il terrapieno e, soprattutto, della rettitudine del caro figliolo Norman), nel perverso complesso edipico che Hitchcock/Stefano spingono sadicamente all’eccesso, nel ributtante sovvertimento dell’essere e delle apparenze, in tutto ciò (oltre che nel suo essere ispirato a una storia vera - ancor più orrenda e tragica di quella che si è scelto di inscenare - all’epoca certamente ancora molto impressa nella non più vergine - che dolore straziante per la madre! - memoria collettiva) riposa il successo di un grande, davvero un grande film.

Rincrescono, allora, assai poco quelle che io stimo essere talune piccole incongruenze: come la presenza del poliziotto sospettoso, dettata da una scelta quanto meno equivoca (se non, addirittura, del tutto inspiegabile). Mentre il doppiaggio della madre (anche nella versione originale) avrebbe esercitato un effetto ben diverso se fosse stato affidato a… diciamo, ad una persona di sesso diverso.

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