Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
"Sapete come tengo lontana l'infelicità, io? Coi quattrini. Siete...Siete infelice, voi?"
"Mh? Non eccessivamente."
"Compro questa casa come regalo di nozze per la mia bambina. 40.000 dollari in contanti! Oh, naturalmente con questo non si compra la felicità: si tiene lontana l'infelicità, però."
Marion Crane (Janet Leigh) lavora in un ufficio immobiliare, dove fa tesoro della lezioncina sul denaro da parte di un cliente, che le affida senza timore 40.000 dollari in contanti da andare a versare in banca. Marion vorrebbe sposarsi con Sam (John Gavin), ma questi, orfano e divorziato, è subissato dai debiti, quindi lei pensa di venirgli incontro ed esaudire il loro desiderio rubando quei soldi e fuggendo da Phoenix, cambiando anche automobile ad un salone per facilitarsi la fuga.
Piove a dirotto e Marion deve fermarsi a dormire; si imbatte nel deserto Bates Motel, gestito da Norman (Anthony Perkins), un ragazzone timido, balbuziente, che impaglia uccelli con cui addobba il motel.
"Certe volte, quando mi tratta così, avrei voglia di tornare su da lei e m-maledirla e...e lasciarla per sempre e...o almeno risponderle a tono. Ma so che non posso. E' malata."
Norman vive solo nel suo motel fuori mano, ma sulla collinetta adiacente svetta l'abitazione in cui vive sua madre, con cui Norman si relaziona come se non esistesse altro al mondo: è cresciuto senza padre e giustifica la pazzia della madre con la fatica che ha fatto ad allevare un figlio da sola, ma adesso non fa che litigarci, facendosi sentire anche da Marion.
Bates confessa questi dettagli durante la conversazione serale con l'appena arrivata Marion (che ha firmato il registro con un nome falso), che però, esausta, si congeda con la volontà di farsi una doccia e dormire per poi riprendere la fuga con i 40.000 dollari. Ma quella sarà la sua ultima doccia e anche la prima della storia del cinema ad essere teatro di un omicidio, peraltro uno dei più famosi: Marion viene sorpresa da una figura femminile nell'ombra che la accoltella. Hitchcock rende l'evento magnificamente, con un montaggio serratissimo per suggerire l'affondo della lama nel corpo che in realtà non vediamo, con l'uso del bianco e nero per non avere problemi con la censura, con la celeberrima musichetta di violini stridenti di Bernard Herrmann. E' la prima volta, inoltre, che quella che fino ad allora era l'indiscussa protagonista muore a metà film, elemento di novità che portò Hitchcock a chiedere che nei cinema non facessero entrare gli avventori a film già iniziato, come era consuetudine a quei tempi.
"Mamma! Mamma, che hai fatto?"
Norman urla e corre verso la camera di Marion, trovando il cadavere. Ha il dovere di coprire la madre, perciò pulisce tutto con cura, prende il corpo, lo infila nel baule della macchina e spinge la stessa nel lago lì vicino. Presto, su sollecitazione della sorella di Marion Lila (Vera Miles) e di Sam, entrambi ignari del suo furto di 40.000 dollari e decisi a risolvere il mistero della sua scomparsa, indaga l'ispettore Arbogast (Martin Balsam), il quale scopre che la Crane ha sicuramente avuto a che fare col Bates Motel; Arbogast farà anch'egli una brutta fine, lasciando l'enigma a Lila e Sam. Intanto, Norman continua a litigare con la madre e la porta in braccio in cantina contro la sua volontà, mentre i due novelli investigatori scoprono dallo sceriffo della contea che la signora Bates dovrebbe essere morta e sepolta, lasciando intuire che nella sua tomba ci sia qualcun altro...
Non c'è niente da fare: Psyco è probabilmente il più bel thriller della storia del cinema! Questo capolavoro del maestro Alfred Hitchcock è datato 1960 ma è invecchiato splendidamente: i risvolti della vicenda sono stati scopiazzati, imitati, fonte di ispirazione per una miriade di film negli anni a seguire, ma l'estrema classe con cui Hitchcock riusciva a confondere le carte in tavola e creare terrore allo stato puro è ancora inconfondibile e di grande impatto, con esempi di lusso come la già citata scena della doccia e lo scioccante finale nella piccola cantina, pochi secondi ancora oggi dotati di una carica visiva da far venire i brividi.
Non voglio rivelare altri aneddoti della trama (ma in quanti saranno a non averlo mai visto?), non voglio dire altro: un rivoluzionario capolavoro.
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