Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
VOTO 10/10 Il vero film-testamento di Hitchcock, nonché uno dei thriller di maggiore efficacia della storia del cinema. Girato con un budget modesto e secondo modalità "televisive", resta però una lezione magistrale nella costruzione della suspense sfruttando mezzi squisitamente cinematografici. Mai come in questo caso, ogni inquadratura, ogni movimento di macchina e ogni raccordo di montaggio obbediscono a una visione registica precisa, che sfrutta con un'intelligenza inaudita tutte le convenzioni del linguaggio filmico per insinuare un sentimento di minaccia e di angoscia crescente (la famosissima sequenza dell'omicidio sotto la doccia segnò l'infrazione di un tabù relativo all'uso della violenza nel cinema, poichè è filmata dal punto di vista dell'assassino, e aprì la strada a tutto il cinema horror moderno). L'interpretazione di Anthony Perkins è genialmente "disturbata": resta un saggio di recitazione da antologia, ma finì per ingabbiare l'attore nel ruolo dello psicopatico e probabilmente non aiutò la sua già fragile psiche. Janet Leigh lascia indubbiamente il segno nelle scene in cui appare e Vera Miles, John Gavin e Martin Balsam recitano con consumato mestiere nei loro ruoli da comprimari. Non condivido l'osservazione di chi ha sostenuto che nell'ultima parte c'è un calo di tensione: a mio parere anche le spiegazioni dello psichiatra nel finale, che in apparenza possono sembrare trite e scontate, sono in realtà necessarie per chiarire l'enigma di Norman Bates (anche se ci potrebbe essere un'intenzione ironica da parte del regista verso la puntigliosità di certi strizzacervelli). Fondamentale anche il contributo delle musiche di Bernard Herrmann, con una partitura per strumenti a corda che amplifica il brivido e la tensione creata ad arte dalla regia. Nell'ideale classifica dei film hitchcockiani, io metterei Psycho al secondo posto, subito dopo La donna che visse due volte e prima di Notorious- L'amante perduta.
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