Regia di Mario Soldati vedi scheda film
Uno dei migliori lavori di Soldati regista, compatto e con un buon cast, in cui spiccano nomi come quello della Lollobrigida, di Gabriele Ferzetti e di Franco Interlenghi, ma anche di Alda Mangini e Renato Baldini, in quegli anni piuttosto noti. La Mangini fra l'altro morirà quarantenne di lì a poco, l'anno successivo. Il soggetto è di Moravia: proviene infatti da un racconto scritto una ventina d'anni prima e contenuto nella raccolta L'imbroglio; a scrivere la sceneggiatura ci si sono quindi messi in quattro: oltre al regista ci sono le firme di Giorgio Bassani, di Sandro De Feo e di Jean Ferry. Produzione Ponti-De Laurentiis che non lesina sul budget, coinvolgendo nell'operazione anche professionisti del calibro di Franco Mannino (musiche, già collaboratore per Visconti in Bellissima), Aldo Graziati (fotografia, che curò anche per La terra trema, Miracolo a Milano e Umberto D., nonchè per la parte italiana dell'Othello di Welles) e Flavio Mogherini (scenografie, già con Monicelli, Steno, Francisci ed altri). Quella de La provinciale è una storia d'amore disperato, ricercato con ogni sforzo ed infine scovato proprio dove meno la protagonista lo attendeva (e cioè accanto al marito, dopo un tradimento ed il relativo pentimento); la contrapposizione fra Gemma e la contessa Elvira è forse un po' semplice e schematica, ma nel complesso la storia funziona. Ricordato anche per essere il primo film in cui la Lollobrigida non viene doppiata. 6/10.
Gemma sposa Franco, ma è un amore acerbo e la ragazza si ritrova presto fra le braccia di un amante; la contessa Elvira è a conoscenza del tradimento e ricatta Gemma. Che nel frattempo decide di troncare con l'amante...
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