Regia di Rani Massalha vedi scheda film
Qalqilya, piccola città della Cisgiordania, ha due caratteristiche. Uno zoo molto frequentato e il muro, quello costruito dagli israeliani per presunti motivi di sicurezza e che di fatto circonda tutta la periferia. Il giovane veterinario dello zoo (interpretato da Saleh Bakri, Salvo nell’omonimo film) accudisce gli animali con il figlioletto. È vedovo, attratto da una reporter francese. Dopo un bombardamento una delle due bellissime giraffe del parco muore, e l’altra per il dispiacere si ammala di inedia. Proprio così: non mangia più, è depressa come un essere umano. Forse qualcuno può aiutarla, ma purtroppo bisogna varcare quel maledetto muro... Storia vera, una delle tante sconosciute che fanno i conti con una situazione assurda, drammatica e invivibile come quella dei territori. Il regista Rani Massalha è palestinese d’origine, ma di fatto francese. Ha lavorato a lungo con Rachid Bouchareb, e del suo cinema ha metabolizzato pregi e difetti. La capacità di individuare in ogni situazione storicamente tragica un punto di vista corale ma anche il ricorso a una narrazione troppo didascalica, dove buoni e cattivi non si mescolano. Qui le metafore (zoo - muro, cattività - libertà) sono tutte fin troppo evidenti; persino l’immagine degli israeliani (crudeli e stolti), emotivamente comprensibile, non rende forse giustizia a un racconto che avrebbe avuto bisogno di altra densità.
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