Regia di Abdellatif Kechiche vedi scheda film
Il film ha almeno due cose notevoli: la durata (quasi tre ore) che non diventa pesantezza, e la sensualità bambinesca della giovane protagonista Adèle Exarchopoulos. Palma d’oro a Cannes nel 2013. Voto 7/10.
Adele (Adèle Exarchopoulos) è una liceale che, in futuro, vuole specializzarsi per diventare maestra. Un giorno si imbatte in Emma (Léa Seydoux), una studentessa d’arte e pittrice dal piglio trasgressivo. Inizierà con lei una appassionante storia sentimentale, anche se presto la loro relazione incontrerà degli ostacoli.
La vita di Adele è, anzitutto, un film sulla giovinezza e i suoi turbamenti: la protagonista è ancora in cerca della propria identità sessuale, e la sua voglia di scoprire la sorgente dei propri desideri la porta a farsi sedurre sia dagli uomini che dalle donne, in una confusa ricerca di un proprio equilibrio. Di scena in scena, tra romantici dialoghi sotto le fronde degli alberi e appassionanti incontri carnali, ammaliante appare il ritratto di questa bellissima ragazza che sembra custodire due anime: quella tranquilla di una maestra dolce e premurosa, e quella trasgressiva di una donna che vuole sperimentare la magia del sesso e dell’amore, fregandosene dei giudizi sprezzanti dei suoi coetanei. La sua relazione con Emma, una volta stabilizzatasi, presenterà però le difficoltà di ogni rapporto: due personalità distinte si confrontano, e si vorrebbero, almeno in parte, diverse da quelle che sono, cercando una totale simbiosi che tuttavia sembra sfuggire. La sofferenza di cercare l’amore incondizionato e di non trovarlo, la prima fine di un rapporto che si pone dinnanzi e che bisogna per forza superare, permetteranno forse ad Adele di maturare e di avviarsi, con passi più stabili, verso l’età adulta.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta