Espandi menu
cerca
La vita di Adele

Regia di Abdellatif Kechiche vedi scheda film

Recensioni

L'autore

OGM

OGM

Iscritto dal 7 maggio 2008 Vai al suo profilo
  • Seguaci 206
  • Post 123
  • Recensioni 3130
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La vita di Adele

di OGM
8 stelle

Un intero film scritto sui volti e negli occhi. Soprattutto quelli di lei, Adèle, che scopre la vita attraversando il suo lato più intenso, doloroso e sbagliato. L’esperienze di iniziazione all’amore ed alla conoscenza di sé non sono, nella realtà, quelle imprese eroiche e trionfali raccontate da certi romanzi. Sono, il più delle volte, fallimenti belli e buoni, delusioni cocenti, sconfitte dovute ad errori banali, leggerezze futili ma imperdonabili. Adèle crede di essere arrivata sulla vetta quando, invece, sta camminando sul ciglio del burrone. Nella vertigine che prova, il brivido dell’altezza viene scambiato per l’ebbrezza della vittoria. Crescere e conquistare la libertà sono due processi lenti e perigliosi, che Adèle si illude di poter assaporare in un soffio, semplicemente lanciando il cuore al di là dell’ostacolo, saltando quella barriera che il suo mondo – la cerchia delle amiche coetanee ed i suoi genitori – le aveva costruito intorno. La sua Emma, il suo primo amore lesbico, che coinvolge profondamente sia la sfera fisica che quella intellettuale, rappresenta, per lei, non solo il punto di partenza, ma anche l’approdo di un cammino di emancipazione che, ragionevolmente, non può essere così breve. Le quasi tre ore del film ne dilatano la durata, imitando ciò che avviene nella mente di quella adolescente, per la quale gli istanti equivalgono a mesi, ed i giorni sono lunghi come anni: il tempo soggettivo domina la scena, facendo sì che non siano le azioni a scandirne il ritmo, bensì i palpiti cadenzati delle emozioni che fioriscono poco a poco. Abdellatif Kechiche, dopo anni di affondi realistici stilisticamente incerti, di movimenti di camera volutamente sgraziati, di estenuanti maratone di improvvisazione verbale, ha finalmente saputo convertire in Arte la sua attenzione per la  espressività umana, che diventa il vero teatro della storia, silente origine delle parole ed trasfigurata manifestazione del pensiero. La centralità dell’individuo non è più data in pasto ad una rozza casualità, bensì curata nei dettagli, osservata con deferente curiosità negli accenti più flebili, in cui si nasconde il fremito dell’ansia e della sorpresa. Lo scrupolo del regista non è più frenato dal distacco, dal timore di interferire con la spontaneità del soggetto, ed ora le pennellate dell’obiettivo intervengono continuamente per sottolineare, con nobili ombreggiature letterarie, i tratti psicologici e le sfumature dei gesti.  Il ritratto, in questo modo, risulta genuino e dinamico in virtù della propria naturale forza interiore, che riesce a comunicare anche senza prorompere in discorsi sovrabbondanti e pose eccessive, intese come ostentazioni dell’identità culturale. Lo sguardo ravvicinato sull’altro e sul diverso è diventato uno sguardo partecipato, un sensibile contatto epidermico, in grado di trasmettere le vibrazioni dell’essere. Kechiche continua, rispettosamente, a non toccare, però, per una volta, mostra, felicemente, il coraggio di allungare le dita per sfiorare ciò che vuole invitarci ad amare. 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Ultimi commenti

  1. Utente rimosso (bufera)
    di Utente rimosso (bufera)

    Sono contenta che anche tu ,che sei OGM, l'abbia letto in chiave positiva.Buone feste e un saluto

  2. amandagriss
    di amandagriss

    bravo! :)

  3. (spopola) 1726792
    di (spopola) 1726792

    Non puoi nemmeno immaginare quanto mi ci sia ritrovato in quel "Le quasi tre ore del film ne dilatano la durata, imitando ciò che avviene nella mente di quella adolescente, per la quale gli istanti equivalgono a mesi, ed i giorni sono lunghi come anni: il tempo soggettivo domina la scena, facendo sì che non siano le azioni a scandirne il ritmo, bensì i palpiti cadenzati delle emozioni che fioriscono poco a poco". E'una percezione di "allungamento all'infinito" del tempo che molti hanno provato (io compreso) e in genere sono proprio le sensazioni profonde prodotte dalla prima infatuazione che corrisponde alla scoperta totalizzante della passione che ti porta a trovare il coraggio a fare e a darti interamente, fino in fondo superando ogni tabù e spesso si conclude proprio come nel film (può essere persino castrante se diventa la vera e sola idea possibile dell'amore e non si riesce poi ad aver la forza di spegnere definitivamente quella fiammella che rischia di bruciare all'infinito sotto la cenere. (questo a conferma della straordinaria capacità del regista di coinvolgere anche emotivamente senza bisogno di forzare troppo il pedale ma solo con la forza della verità, lo spettatore).

  4. Utente rimosso (touffe bleu)
    di Utente rimosso (touffe bleu)

    Bella recensione! Il film l'ho trovato magnifico, è stato capace di portare sullo schermo la vita in sé, con tutto quello che comporta (prese di coscienza, crescita, delusioni, la monotonia della quotidianità, la passione, la tristezza, ogni risalita). L'unica cosa che forse mi ha disturbato leggermente, ma non perché io non abbia approvato, è stata la durata di alcune scene di sesso tra le due protagoniste... erano estremamente reali e trasmettevano tutta la passione e il sentimento, ma mi sono sentita, dopo vari minuti di visione delle stesse, come una "guardona" che spiava da una fessura, quasi non "pronta" per tutta quella intimità. Da un lato, sicuramente potevano tali scene durare di meno, dall'altro penso che però questo senso di turbamento sia causato anche dal vivere in una società omofoba dove non si è educati a una maggiore apertura, dove anche un bacio omosessuale può essere visto senza problemi solo durante il gaypride, e dove tutte le pubblicità falsissime in televisione mostrano un solo tipo di famiglia.
    Mia digressione a parte, molto utile la tua recensione, a presto!

  5. OGM
    di OGM

    Un film che divide gli animi. E non manca di turbarli, in un senso o nell'altro. Perché la vera tenerezza è fragilità esposta, ed è dunque una realtà cruda, che si ha timore a penetrare con lo sguardo. Il contatto più diretto e sincero è quello di cui si ha più paura. Ed è quello che dunque ci mette alla prova, misurando la nostra capacità di infrangere i veli interiori dietro cui il nostro io si nasconde, e le barriere esteriori, fatte di diffidenza e pregiudizio, che si frappongono al nostro incontro con l'altro. Questo film, coraggiosamente, si sofferma a lungo su ciò che si trova "oltre", dopo avere superato i propri limiti, e quelli imposti dal mondo. Sono le immagini di una dura conquista, che non si esaurisce con il passaggio al di là del confine, perché continua a rappresentare una sfida, a porre domande, a suscitare dubbi, a pungolarci con le sue istruttive provocazioni. Protagonista della storia è quel "cuore di carne" su cui si concentrano i nostri desideri più intensi e tormentati, e che non si lascia facilmente afferrare e, continuando a pulsare e pompare sangue, può facilmente sfuggirci di mano. Cari spopola e touffe bleu, tutti e due, in maniera diversa, avete proprio colto nel segno: quel cuore l'avete toccato, nella vita o nella fantasia, l'avete sentito palpitare tra le dita, e avete capito quanto vi chieda, per diventare vostro. Vi chiede di fremere all'unisono con quel suo battito ribelle, imprevedibile e irregolare, l'unico ritmo con cui possa sottrarsi allo stanco ed arrogante refrain del mondo. Sì, è vero, bisogna essere "pronti": e mai, nella vita, lo si è una volta per tutte. Questo, care bufera e amandagriss, è il messaggio negativo, perfino crudele, che permette di accostarsi al film solo con la "positiva" volontà di mettere in gioco la nostra parte più debole, ossia la nostra sensibilità. Adèle ci offre la sua vita, la storia scritta sulla sua pelle. Si può raccogliere l'invito a leggerla. Oppure decidere di distogliere lo sguardo e passare oltre. Ma lei, in ogni caso, ci costringe a scegliere.

    Grazie di cuore dei commenti. Vi auguro uno splendido anno nuovo.

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati