Regia di Phil Lord, Chris Miller, Chris McKay vedi scheda film
Emmet, sorridente operaio di Lego City, deve salvare il mondo dalle perfide macchinazioni di Lord Business, presidente della Octan. In suo aiuto, Wildstyle, Batman, Benny l’astronauta-anni ’80 e Unkitty.
Scritto e diretto di Phil Lord e Chris Miller, un moust assoluto per ogni fan dei lego, l’esilarante avventura dei mattoncini animati (parzialmente) a passo uno e (in buona parte) in CGI sembra un racconto scaturito dalla fervida fantasia di un bambino. Il celebre gioco danese ha sempre avuto due filosofie: da una parte, la possibilità, pressoché infinita, di creare qualsiasi oggetto, dall’altra quella di montare il modellino seguendo le istruzioni. Con l’unico limite, almeno per la seconda opzione, di veder sfumare la magia con la fine della costruzione. Su queste due scuole di pensiero si scontrano da una parte la frivolezza creativa dei più piccoli con il severo conservatorismo dei collezionisti adulti, metafora un tantino banale del concetto di bene e male (con il secondo che tende a dileguarsi nel colpo di scena finale).
Nella pellicola appaiono alcune dei più celebri prodotti lanciati dal marchio danese: tra il bizzarro manipolo di eroi guidato dall'operaio Emmet (il tradizionale omino col sorriso) incontriamo l’astronauta anni ’80 (anche chi scrive lo possedeva esattamente così, con il logo scolorito e il casco rotto) e quelli ispirati ai brand cinematografici e televisivi (supereroi, Star Wars, Signore degli Anelli, Tartatughe Ninja, Ghostbuster, ecc.).
Piccola parte in carne e ossa per Colin Farrell (voce originale di Lord Business) nelle scene in live-action. Tra i doppiatori americani, Chris Pratt, Will Arnett, Morgan Freeman, Elisabeth Banks, Liam Neeson, Channing Tatum, Cobie Smulders. Anthony Daniels e Billy Dee Williams, rispettivamente interpreti di C3p0 e Lando in Star Wars, prestano le voci alle loro controparti gioccattolo.
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