Regia di Max Mayer vedi scheda film
Carino, ma con un taglio troppo romanticuccio adolescenziale (almeno per i miei gusti). Incantano gli occhioni di Sarah Bolger (Lucy), affascina pure la presenza scenica della sua giovanissima madre Lainee (Claire Danes), ma anche se il film si sforza di darsi una personalità propria, riuscendovi a tratti come nell'idea della passione per la cucina della protagonista e del suo catodico mentore italiano, o del semi-assente padre Chuck (James Marsden) che pretende di insegnare la vita con cadenza trimestrale attraverso i rimandi all’oscurantista esempio della vita dei Santi cattolici (parallelismi improbabili e terrorizzanti quanto nient'affatto educativi, come finirà per fargli notare prima o poi la giovane Lucy), o anche malgrado un bel sottofinale “on the road” dove le due donne in primo piano (madre e figlia) trovano, confrontandosi apertamente e senza quei filtri che siano più o meno dettati dalle esigenze di una relazione parentale pacifica e “normale”, ciascuna la sua dimensione e lo sbocco verso un futuro più sincero e finalmente soddisfacente, il film non riesce a staccarsi troppo dai cliché classici del suo genere: i tormenti adolescenziali, la scoperta dell’amore e del sesso, i conflitti con la generazione precedente (ancor più ostici quando le due generazioni sono così ravvicinate anagraficamente), la difficile costruzione della propria identità in età adolescenziale (ma anche dopo passata l’adolescenza, compito ancor più difficile quando l’adolescenza sia stata fatalmente “rubata” dagli eventi).
Quest’opera di Mayer è comunque godibile e intrattiene tutto sommato piacevolmente per un ora e mezzo. Magari qualche dialogo in meno l’avrebbe alleggerita un po’ e resa ancor più simpatica, ma tant’è...
Solo una piccola nota finale su Sarah Bolger: irlandese di Dublino, classe 1991 (era quindi ventenne ai tempi delle riprese del film, il mio esperto occhio di marpione non mi ingannava: un po’ “troppa roba” per aver solo sedici anni... eheheh!), oltre che molto bella è anche molto brava. Scrutando tra la sua filmografia, si è confermato il mio timore che il mondo del cinema possa interessarsi a lei specialmente per ruoli thriller/horrorifici da bimba da sbranare, vampirizzare, eventualmente squartare ecc... Personalmente, visto le buone doti che ha dimostrato almeno in questo unico film in cui l’ho potuta osservare, mi (e le) auguro che con l’andare del tempo possa liberarsi da questa limitazione e di poterla rivedere in cose più interessanti di quelle.
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